- L’amore è quella giusta disposizione dell’anima per la quale essa preferisce la cono scenza di Dio a tutto ciò che esiste. Nessuno giunge a tale stato di amore, se ha degli attaccamenti per le creature.
- L’amore è generato dall’invulnerabilità dalle passioni; l’invulnerabilità dalle passioni, dalla speranza in Dio; la speranza, dalla pazienza e dalla latitudine dell’anima; queste due, dal perfetto dominio di se stessi in tutte le cose; il dominio di sè dal timore di Dio; il timore, dalla fede nel Signore.
- Quando, spinta dall’amore, la mente vola a Dio, non è più consapevole nè di se stessa, nè di altra creatura esistente. Illuminata dalla infinita luce divina, è insensibile a tutto ciò che appartiene al mondo creato, ed è come la pupilla che si accende nella luce del sole.
- Ciascuna virtù aiuta ad amare Dio, nessuna però quanto la preghiera pura. Condotta dalle sue ali nel cielo di Dio, la mente si allontana da tutto ciò che è creato.
- Quando la mente, per l’operazione dell’amore, vien rapita alla conoscenza di Dio, ponendosi al di fuori dell’universo creato, fa l’esperienza del’immensità divina; allora in uno stato di rapimento conosce il sup e ripete con tutta sincerità le parole di nulla Isaia:
« Ahimè! sono perduto; perchè essendo uomo dalle labbra impure, vivo con gente che ha le labbra impure; mentre i miei occhi hanno veduto il Re, il Signore delle schiere! » (Isaia 6, 5). - Beato l’uomo che ama tutti gli altri con eguale intensità.
- Quando qualcuno ti insulta o ti umilia, guardati dai pensieri di risentimento; ti allontanerebbero dalla regione dell’amore per condurti in quella dell’odio.
Massimo il Confessore, Prima Centuria sull’amore, in Filocalia, I, Testi di Ascetica e Mistica della Chiesa Orientale, a cura di G. Vannucci, Libreria Editrice Fiorentina,
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