“Inside Out 2” è un film d’animazione prodotto dalla Pixar e diretto dalla regista Kelsey Mann. È il sequel del primo capitolo dove la protagonista, Riley, era una bambina alle prese con il suo mondo emotivo e le sfide dell’infanzia. Inside Out 2, infatti, rappresenta invece l’esplorazione del mondo emotivo di un’adolescente, offrendo spunti significativi sia dal punto di vista psicologico che spirituale. Il film ci riporta nella mente di Riley, ora tredicenne, che affronta le sfide tipiche dell’adolescenza, tra cui l’introduzione di nuove emozioni come Ansia, Invidia, Imbarazzo, Ennui (Noia) e Nostalgia (che però non ha un ruolo attivo, essendo la protagonista molto giovane). Ciò che si punta maggiormente a descrivere in questo capitolo sono la costruzione del “Senso di Sé” (la parte della psiche che conserva i ricordi e sentimenti che sono per noi più importanti e che, trasformandosi in convinzioni, costruiscono la base della nostra personalità) e la rappresentazione dell’ansia: inizialmente, questa emozione si manifesta in modo funzionale, motivando Riley e migliorando le sue prestazioni. Tuttavia, quando diventa predominante, inizia a interferire con il funzionamento quotidiano della ragazza, mostrando come possa essere sia adattiva che disfunzionale a seconda della sua intensità e di come si riesce a gestirla.
Il film sottolinea l’importanza dell’integrazione di tutte le emozioni per un equilibrio mentale sano. La collaborazione tra Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura, Disgusto e le nuove emozioni riflette la maggiore complessità dello sviluppo emotivo durante l’adolescenza. Questo approccio è in linea con quelle moderne teorie psicologiche che sostengono che sono necessarie l’accettazione e la regolazione della gamma completa delle emozioni perché si possa ottenere il proprio personale benessere psicologico. Per essere così ben costruito, questo prodotto ha necessitato della partecipazione alla realizzazione di molti consulenti psicologi, tra cui (nella versione italiana) Stefania Andreoli, famosa psicoterapeuta, meglio conosciuta su Instagram come @lastefiandreoli ed altri facenti parte di un vero e proprio comitato scientifico. Nonostante abbia molti pregi, Inside Out 2 ha anche alcuni difetti, specie se visto con l’occhio di chi ha il desiderio di vivere una vita spirituale: alcuni critici hanno osservato che il film tende a semplificare temi complessi come l’ansia, offrendo una visione forse troppo ottimistica delle sfide emotive adolescenziali ma anche che non sono presenti alcune importanti componenti della psiche umana come la razionalità, la ragione e la logica, dando dunque il messaggio che l’uomo non possa governare le emozioni ma ne sia governato.

Dal punto di vista più specificamente spirituale, Inside Out 2 offre comunque, pur senza esplicitamente volerlo, spunti interessanti per riflettere su come le emozioni possano influenzare la vita interiore. Ognuna di esse può essere vista come un mezzo per connettersi con dimensioni più profonde dell’esistenza. Ad esempio, accettare la tristezza come parte integrante della nostra umanità può aprire la strada alla compassione verso noi stessi e gli altri, mentre la gioia può essere un’opportunità per essere grati per benedizioni che ci sono state concesse dalla vita. Integrando queste emozioni con pratiche come la meditazione, la preghiera o il diario spirituale, è più facile coltivare un equilibrio interiore che ci permetta di vivere in sintonia con i nostri valori spirituali.
Questo film può anche aiutarci – volendo – a riflettere su come vivono la propria vita spirituale gli adolescenti. È un aspetto cruciale del loro sviluppo (che ci credano o no), il quale spesso intrecciato con le emozioni e le esperienze che affrontano quotidianamente. Durante l’adolescenza, infatti, i giovani iniziano a interrogarsi su temi profondi come il significato della vita, l’identità e il loro posto nel mondo. Questo periodo di transizione offre un’opportunità unica per esplorare e sviluppare una spiritualità personale, che può fornire un senso di scopo e una più efficace risposta allo stress. Secondo alcuni studi recenti, gli adolescenti che coltivano una vita spirituale attiva attraverso la meditazione, la partecipazione a comunità religiose o il dialogo interiore, mostrano una maggiore capacità di regolare le proprie emozioni e affrontare le sfide della vita con una prospettiva positiva (King & Roeser, 2009) . Inside Out 2 può essere uno strumento utile per avviare conversazioni su come le emozioni contribuiscano alla crescita spirituale, aiutando i giovani a comprendere che ogni esperienza emotiva, anche quelle difficili, può essere una parte significativa del loro viaggio interiore.
Laura Zaccaro
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