“Ma il piano del Signore sussiste per sempre,i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni” (Sal 32,11) #novena2025

In questo giorno della Novena del S. Natale, la Liturgia ci fa riflettere ancora sulla figura del Battista, o meglio sull’annuncio della sua nascita, o meglio ancora, sul prodigio che Dio compie ancora una volta sui giusti di Israele.

Zaccaria ed Elisabetta, infatti, entrambi avanti negli anni, con l’aggravante – per Elisabetta – di essere sterile, rimangono come stupefatti dall’annuncio stesso, ma Dio è capace di cambiare le loro vite, è capace di cambiare i deserti inospitali in terre fertili.

L’azione di Dio scavalca e rompe tutti i progetti e i calcoli umani, anche per lo stesso Zaccaria: egli, sacerdote del Tempio “della classe di Abia” riceve l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele, proprio come succederà con la Vergine Maria, in un solenne contesto liturgico, nel tempio stesso.

Come tutti i sacerdoti di ogni “classe”, anche Zaccaria officiava in una settimana più o meno due volte l’anno, e offriva dei sacrifici giornalieri, pronunciando sul popolo la benedizione a conclusione del servizio (cfr. Nm 6,24-26). Quel giorno nel quale ricevette l’annuncio della nascita del Battista, Zaccaria, mentre officiava nel Tempio, a causa della sua incredulità, rimase muto; e di fatto, non poté pronunziare la benedizione sul popolo, quasi a preannunziare quella benedizione “impartita” da Dio stesso con la venuta del Figlio suo. Anzi, l’evangelista S. Luca ci racconta che il popolo stesso, in attesa di Zaccaria, “si meravigliava per il suo indugiare nel tempio”, proprio perché la liturgia del giorno dell’espiazione, prescriveva che il Sommo sacerdote non si attardasse nel Santo dei Santi, perché il popolo non pensasse che la visione di Dio l’aveva ucciso (cfr. Es 33,20).

Il racconto, però, vuole andare oltre le prescrizioni della Legge: nonostante queste, Dio opera, e non si arresta dinnanzi alle cadute, alle resistenze né della natura né degli uomini, perché a Lui nulla è impossibile. Così come non Gli fu impossibile togliere la sterilità della madre di Sansone e quella di Elisabetta: anzi, proprio in questi contesti, Dio interviene a favore del suo popolo e manifesta la sua potenza a favore degli umili; esaudisce al di là delle attese dell’uomo.

I nostri progetti sono spesso ben calcolati, dettati dal buon senso, dal prevedibile; Dio, al contrario, anche quando sembra tardare e deludere, in realtà prepara doni più grandi e inaspettati: le sue meraviglie avvengono sempre.

In questo giorno, penso proprio che il Signore voglia invitarci a credere accogliendo la sua stessa Parola, a “dare carne” alla Parola nella nostra vita, e a non dubitare del compimento delle sue promesse. La fede stessa esige fiducia, ma nel contempo, pazienza!

Preghiamo questi Santi Patriarchi, e ringraziamoli perché, attraverso la loro esperienza e la loro vita, ci hanno mostrato quanto la potenza di Dio è grande: preghiamo Zaccaria perché ci insegni il silenzio di chi si affida a Dio; preghiamo Elisabetta perché ci rassicuri che Dio feconda le aridità della nostra anima. Infine, preghiamo questo bambino – Giovanni il Battista – perché, in prossimità del Natale e anche dopo le festività, continui a indicarci quell’Agnello venuto per togliere il peccato del mondo.

fr Giovanni “Jones” Ferro OP


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