Mc1, 9 In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. 10 E, uscendo dall’acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. 11 E si sentì una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto».
È passato qualche anno da quando calcavo le aule della facoltà di Filosofia, nella bellissima villa Mirafiori, nei pressi del quartiere romano di Batteria Nomentana. In facoltà c’era un laghetto, vicino il quale una statua di San Francesco D’Assisi si chinava su un volatile. Mi trovavo là con una collega. Atea e anticlericale. Mi chiese: “Chi era Gesù per San Francesco?” Risposi sorridendo: “Quello che è per me adesso. Una persona che ti ama per come sei persino se lo offendi. Un grande amico, che ha dato tutto quello che poteva per amarti”. Mi guardò un po’ sconcerta e mi disse:” Cioè mi stai dicendo che Gesù, per te, è un amico?” Risposi: “Si. è lui che mi fa amico di Dio. Cioè piccolo figlio, in lui, nel Figlio.” La collega era attonita. Probabilmente non la convinsi. In quel periodo al cinema passava il Codice Da Vinci, in libreria già spopolava da anni Josè Saramago con Il Vangelo di Gesù Cristo. Entrambi queste opere d’arte avevano svegliato quei miei amici e colleghi, giovani universitari e studenti di filosofia. Nessuno però credeva che davvero Gesù potesse essere Figlio di Dio.
Nella fede cattolica si crede che Gesù Cristo è vero Dio e Figlio di Dio in senso proprio. Lo diciamo nel credo ogni volta che andiamo a messa. In tutti i Simboli (= espressioni della fede) è presente questo articolo di fede. Come sia possibile che Dio possa essere anche uomo davvero è uno dei principali misteri della fede cattolica. Pur tuttavia, questo grande mistero che noi crediamo per fede, ha una sua ragionevolezza.
In effetti, possiamo ammettere che è ragionevole accettare che Dio si faccia uomo: sempre per via di rivelazione, da San Giovanni sappiamo che Dio è Amore. Quindi saremo concordi con San Tommaso D’Aquino (S. Th, III, q.1. a.1, corpus), quando riconosciamo che Dio, essendo Amore, è buono e dunque ha come caratteristica la Bontà. La Bontà tende a comunicarsi, a rendersi buoni con altri. Essendo dunque Dio buonissimo, ed essendo Amore, è ragionevole accettare che si sia donato all’uomo, e lo abbia amato fino alla fine. Dunque Dio, in Gesù, ha assunto una seconda natura, quella umana. Proviamo ad immaginare un tronco d’albero in cui viene innestato un ramoscello da un’altra pianta. Ecco dunque che Dio ha innestato dentro di sé la natura umana: Gesù è perciò vero Dio e vero uomo. Ed è dunque Figlio di Dio Padre.
Questo ragionamento teologico può sembrare assai complesso. Perché, in fondo, questo grande mistero si può gustare davvero se cuore e mente sono aperte al grande abbraccio di Dio. Se davvero riscopriamo la bellezza della presenza misterica di Dio, potremo dire con San Gregorio di Narek:
“Plasma di nuovo, ti supplico, per la potenza, miracolosa e divina, per compassione, questo vaso terreno che io sono, frantumato e disciolto.”
Nella Quaresima ormai vicino proviamo a riscoprirci “frantumati” ma amati e ricomposti dal Dio Gesù Cristo.
Gesù dolce, Gesù amore
Fr Gabriele Giordano M. Scardocci OP
Villa Mirafiori mi riporta ad un passato universitario ormai lontano, e che non si è concretizzato in alcun modo… pazienza! Ad ogni modo, di questo posto mi ricordo il laghetto, però la statua no: magari è stata messa dopo che io me ne sono andato, chissà!
Bello il fatto che ti sia messo a parlare di Dio con alcuni tuoi colleghi; anche a me a volte capita di farlo al lavoro; con chi perlomeno è interessato ad instaurare un discorso, e non con chi non gliene importa nulla; e vado ancora più oltre, dicendoti che anche a me è capitato di parlare con qualcuno che è ateo. 🙂
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