La lama sottile.#Club recensione

Cari clubbers, sono Ale, ed eccoci giunti al secondo volume della trilogia Queste oscure materie : “La lama sottile”.

Fin dalla prima pagina ci troviamo catapultati in un mondo diverso da quello del primo libro in cui vive la nostra eroina, Lyra Belacqua, o come la chiama l’orso guerriero Iorek Byrnison Lyra Linguargentina, infatti ci troviamo nel nostro mondo.

Qui conosciamo quello che sarà il vero protagonista di questo libro, Will Parry, un ragazzo che troviamo a lottare contro il tempo per mettere in salvo sua madre e una misteriosa cartellina contenente dei documenti su cui due loschi figuri vogliono ad ogni costo mettere le mani.

Ma il ragazzo non resterà solo a lungo perchè, grazie al fortuito aiuto di una gattina, entrerà in un universo parallelo in cui conoscerà Lyra e il suo meraviglioso daimon Pan (come avrete capito ho una vera adorazione per Pantalaimon!). I ragazzi uniti dovranno lottare contro il sempre più presente e pericoloso Magisterium, che non smette mai di dare la caccia alla coraggiosa ragazzina, dovranno cercare di sfuggire ad ogni costo alla perfida madre di Lyra, la signora Coulter, ma soprattutto faranno i conti con un nuovo nemico, gli Spettri.

Queste misteriose creature infestano la città in cui i ragazzi si trovano catapultati, Cittagazze, qui tormentano e riducono in uno stato peggiore della morte tutti gli abitanti adulti, difatti come vampiri si nutrono della loro consapevolezza, della loro anima e soprattutto della loro coscienza di sé, riducendoli a meri involucri di carne privi di intelletto e della coscienza di sé.

Ma proprio come abbiamo visto accadere con la polvere nel primo libro, anche gli Spettri non toccano i bambini,  che vivono invece in questa strana città senza essere tormentati da queste malefiche creature, li temono perchè hanno visto fuggire o morire tutti gli adulti, ma  non possono vederli e proprio per questo vivono in uno stato di continuo terrore, perchè non vi è peggior cosa di dover combattere un nemico invisibile o che almeno ai nostri occhi appare tale.

Mano a mano che procedevo nella lettura non ho potuto fare a meno di fare tante congetture soprattutto sulla missione di Lyra e mi sono ricordata che ne “La Bussola d’oro” all’inizio del libro viene citato un passo del meraviglioso capolavoro di John Milton, il “Paradiso Perduto”, da cui questa trilogia prende il nome:

“…Finché il creatore onnipotente ordini loro
Da queste oscure materie di creare altri mondi,
In questo abisso selvaggio il cauto demonio
Sta ai margini dell’inferno e intanto osserva,
Ponderando la sua traversata…»

A questo punto non posso non pormi questa domanda: “Forse Pullman ha voluto  trarre spunto dal Paradiso Perduto non solo per il nome ma anche per qualcos’altro?”, un po’ questa idea mi spaventa, ma non voglio e non posso dirvi cosa intendo, rischierei di influenzarvi e invece voglio lasciare anche a voi l’emozione di crearvi un vostro pensiero personale!

Leggere questo libro mi ha fatto capire ancora di più l’importanza di Dio nelle nostre vite, mentre leggevo del terrore provocato dagli Spettri nei bambini, non ho potuto fare a meno di immedesimarmi, perché mi ha ricordato l’angoscia che proveremmo noi davanti al demonio se non avessimo nostro Signore con noi. Senza Lui che, come un Padre, ci difende e ci rassicura, saremmo come quei bambini angosciati da un nemico che non possiamo vedere con i nostri occhi ma che può ugualmente tormentare le nostre esistenze e farci del male.

Vi consiglio questo libro perché, forse non vivrete le mirabolanti avventure che avete vissuto con il volume precedente, ma vi troverete a guardare la vostra realtà con occhi diversi.

 

Alessandra Fusco (Ale)

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