La piccola Fadette #clubcultura

Buongiorno carissimi clubbers sono Ale e oggi vi parlerò del libro che mi ha, per primo, toccato il cuore: “La piccola Fadette” di George Sand.

“La piccola Fadette” è un romanzo per ragazzi ambientato nella Francia rurale di fine Ottocento e racconta la storia dei gemelli Landry e Sylvinet Barbeau e del loro incontro con Fanchon Fadet, una fanciulla che tutti in paese chiamano Fadette.

In questo romanzo la prima cosa che possiamo trovare ed analizzare è uno spaccato, molto realistico, sulla visione che le persone del XIX secolo avevano circa i gemelli. I nostri due gemelli, fin da subito, vengono additati come “strani”, la levatrice  informa, pochi minuti dopo la loro nascita,  i due entusiasti genitori, che crescere dei gemelli non sarà affatto facile, perché uno sicuramente crescerà più delicato dell’altro, si ammalerà e morirà giovane.

Già da questo inizio possiamo comprendere come il leit motiv di questo libro sarà il pregiudizio, ed infatti dopo poche pagine assisteremo ad un’altra ulteriore dimostrazione di come sia difficile vincere i pregiudizi. Fanchon Fadet è vittima di una profonda ingiustizia, solo perché abbandonata dalla madre e cresciuta da una donna da tutti considerata una strega, per il semplice motivo che conosce le erbe e i loro benefici, la piccola Fadette viene da tutti derisa, maltrattata, tenuta in disparte e temuta.

Ma la piccola, che inizialmente reagisce a questa discriminazione con stizza, crescendo dimostrerà invece, a chiunque la conoscerà, che con dolcezza, mitezza e buon cuore, la vita può essere bellissima e soprattutto priva di quel rancore e odio che serve solo ad ottenebrare il cuore, che invece vuole essere libero di amare.

Quando ho letto questo romanzo la prima volta ero piccola, avevo solo 11 anni, ma nonostante la giovane età capii di trovarmi di fronte ad un libro che mi stava cambiando la vita, perché “La piccola Fadette” è un romanzo di formazione ai veri valori della vita, quali la lealtà, l’onestà, la purezza nel cuore e nei pensieri e quindi negli atti che si compiono.

I ragazzi, insieme al lettore, compiono un vero cammino di formazione che li porterà a comprendere come il pregiudizio sia qualcosa di estremamente invalidante perché limita la conoscenza vera delle persone e di ciò che accade.

Se guardiamo gli eventi e le persone con la stessa tenerezza con cui li guarderebbe Gesù, troveremo la saggezza per comprendere che l’amore è l’unica chiave che ci apre le porte dell’infinito.

Alessandra Fusco

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