Recensioni e consigli libri GENNAIO 2022 #recensionilibri

Per i consigli di lettura, questo mese voglio consigliare “Le ossa parlano” di Antonio Manzini, edito da Sellerio. È l’ultimo capitolo della saga di Rocco Schiavone, uscito in data 13 gennaio 2022. Si tratta di un libro che si legge tutto d’un fiato. L’ho già scritto: il personaggio di Rocco Schiavone è uno dei miei preferiti. Dopo la fine da cazzotto nello stomaco del precedente romanzo, in cui Rocco deve fare i conti con il tradimento dell’amico d’infanzia Sebastiano (scappato chissà dove) e aver scoperto il ruolo dell’ispettore Caterina Ruspoli per la quale prova qualcosa, questo romanzo ci riporta in un’Aosta che si colora di un atroce reato ai danni di un bambino. Un medico trova delle ossa in un bosco e grazie all’attività della Polizia Scientifica capitanata dalla dottoressa Michela Gambino si riesce a dargli un nome: un ragazzino di 11 anni, Mirko, scomparso ad Ivrea 6 anni prima. Rocco e la sua squadra, alquanto bizzarra, inizia un’indagine a tutto tondo che li porta a scovare del dark e deep web segnali di reati di pornografia minorile. Intanto la squadra si sta assestando. Casella e Deruta hanno trovato una stabilità emotiva, Antonio Scipioni ha lasciato le sue tre fidanzate e diventa il punto di appoggio per Rocco, D’Intino per non fare guai gira con una pistola senza colpi e Italo sprofonda in un abisso dal quale i suoi colleghi non riescono a farlo uscire. Rocco è diviso per i sentimenti che prova per Marina (la moglie mai dimenticata con la quale parla ancora con un fantasma che gli appare), la giornalista Sara Buccellato (ex moglie del Questore Costa) e Caterina Ruspoli che è tornata di nuovo ad Aosta in una squadra dedita al contrasto della violenza di genere. Intanto, la sua cagna lupa ha partorito tre cuccioli causa il maschio di uno dei suoi agenti. Il poliziotto sente ancora il giovane Gabriele, che si è trasferito a Milano con la mamma e che gli manca. Rocco è andato a Roma a vendere la casa di Trastevere, mentre il sodalizio con il magistrato Baldi si fa più forte. L’indagine porta il vicequestore a trovare la luce su una vicenda oscura. Come sempre, si carica dello sporco del mondo che macchia indelebilmente la sua anima. Il passato è sempre lì in attesa. Questo romanzo è intenso, perché il reato verso i minori è forte e le indagini sono serrate e descritte molto bene anche tecnicamente da Manzini (ci sono piccole sbavature come chiamare “questura” Ivrea e non commissariato e gli uffici di polizia amministrativa semplicemente “amministrativo”). Ho trovato il libro di “transizione”, perché Rocco è sospeso nelle sue vicende. Caterina ancora non si sa che ruolo abbia avuto nella vicenda di Sebastiano e che continua ad avere, il suo sentirsi “inadeguato” verso l’amore che non gli fa prendere una decisione netta per la vita e soprattutto sulla vicenda Baiocchi-Salvatore non si può mettere ancora, purtroppo, la parola fine. Per questo attendo il prossimo libro di Schiavone e la serie Tv! Grazie Antonio Manzini per questo nuovo libro. Voto 4,5 su 5

Altro libro di cui voglio parlarvi è “Blanca e le niñas viejas” di Patrizia Rinaldi edito da Edizioni e/o. siamo all’ultimo capitolo della serie su Blanca. Forte del successo della serie TV, Patrizia Rinaldi ci regala un nuovo romanzo. Blanca è in servizio al Commissariato di Pozzuoli e si ritrova ad indagare con la sua tenacia sul duplice feroce omicidio di due maestre di tango. Due donne mature che nella danza mettevano la loro sensualità. La Rinaldi con una scrittura raffinata e ricca di napoletanità ci porta nella vita dei protagonisti. Una loro amica contatta la poliziotta ipovedente che decide di iniziare a ballare il tango per capire cosa succede nelle sale da ballo. Accanto a questa storia il Commissario Martuscello si ritrova il caso di un bambino scappato di casa con una famiglia in una situazione difficile alle spalle e una professoressa che cerca di salvare il salvabile in un quartiere dove è difficile insegnare. Carità con le sue teorie e la sua mutagnola, Liguori con il suo portamento nobile, Martuscello con il suo instancabile lavoro da “ciuccio di paese”, la figlia adottata Ninì che ha le sue beghe amorose colorano la vita di Blanca. L’indagine è in carico al Commissariato di Pianura, dove il Commissario Bini non è così solerte e ha una parlantina da far addormentare come sassi. Le indagini si fanno sempre più serrate e i due casi si incontreranno e sarà Blanca a trovare il bandolo della matassa. I sentimenti sono ben descritti dei vari personaggi, così come quelli per il ballo dove il tango diventa una metafora della vita. Complimenti come sempre alla scrittrice. Il libro merita di essere letto. Sono ormai molto affezionata alla Blanca letteraria napoletana, che è diversa da quella televisiva. Entrambe mantengono il loro essere e la loro voglia di vivere, sapendo cogliere le sfumature e le emozioni prima degli altri. Da leggere! Voto 4,5 su 5

Non posso non parlarvi de “Il francese” di Massimo Carlotto, edito da Mondadori. Carlotto torna con un nuovo personaggio e ci racconta – a modo suo – la realtà criminale del Veneto. Il francese è un uomo che ha creato una “maison” di donne che si prostituiscono. Ognuna ha un ruolo capace di soddisfare i clienti di un giro abbastanza collaudato che non le vede lavorare per la strada. Una delle ragazze, dal nome d’arte Claire, sparisce e lui viene sospettato per essere l’ultimo ad averla vista viva. Il Francese si sente braccato da una poliziotta che non lo molla e lo crede colpevole. Il Francese inizia a indagare da solo, scavando nel torbido, arrivando a compromessi con bande criminali. L’uomo si ritrova solo. Una vita da criminale non paga e quello che viene fuori è la profonda emarginazione di un uomo. La storia è incalzante, descritta benissimo e il lettore si ritrova invischiato in un thriller che porta a un finale che non ti aspetti. Come sempre, Carlotto sa raccontare la natura umana e il crimine senza sconti. Un altro bellissimo romanzo da leggere! Voto 4,5 su 5

Ultimo libro che vi racconto è “L’acqua del lago non è mai dolce” di Giulia Caminito, edito da Bompiani. Un gran bel romanzo, vincitore del Premio Campiello. Tutto è narrato da una ragazzina, figlia di Antonia la rossa. Ha un fratello più grande e due gemelli. Il padre non ha più l’uso delle gambe, a seguito di un incedente in un cantiere. Non hanno soldi. Il padre è un operaio in nero e sono in attesa di una casa dal Comune. Arriveranno al Lago di Bracciano, ad Anguillara Sabazia. Qui la ragazza si integra a scuola, ha le amiche ed inizia a studiare. I sogni si scontrano con la realtà. La scrittrice con un linguaggio avvolgente, asciutto e crudo porta il lettore nella vita di questa famiglia tra mille difficoltà. La povertà, la ricerca con dignità di un’identità sociale che spesso viene negata. Le difficoltà adolescenziali. Il Lago fa da sfondo a questa storia. C’è la Roma delle periferie che non viene mai raccontata. Il dolore, la frustrazione e la voglia di non abbattersi. Bellissimo. Da leggere! Voto 4 su 5

La porta di Natsume Sõseki, romanzo.

Avevo il piacere di conoscere qualcosa di più della cultura giapponese, perciò ho letto un romanzo giapponese. Solo che x capire il romanzo giapponese dovrei conoscere qualcosa di più della cultura giapponese. Ad ogni modo questa la storia di due coniugi, Sõsuke e Oyone, che conducono una vita che definire tranquilla è eufemistico. Le loro giornate si svolgono alll’insegna di una quiete monotonia, ma loro al mattino contano i bocciuoli dei convolvoli e ne gioiscono. Si amano (E si annoiano), si annoiano (ma si amano). Tutto il romanzo si svolge sotto una cappa di quieta rassegnazione, quasi nella consapevolezza e accettazione di un destino avverso, ma giusto. Soprattutto il marito si rivela persona inetta, pigra, irresoluta. Si viene poi a scoprire che il buco nero che ha inghiottito il loro futuro sta nel fatto di aver ceduto alla passione e aver contravvenuto alle regole di lealtà: lei era la fidanzata (seppur presentata come sorella…..) dell’amico di lui e insomma le corna son sempre corna, pure in Giappone e i giapponesi son carini, educati, cerimoniosi, ma non perdonano. Quindi i due subiscono l’allontanamento dalle famiglie e dalla società….

Se avete bisogno di leggere qualcosa per star svegli di notte, lasciate perdere, ma se amate le narrazioni quiete, piane, che poco a poco si insinuano dentro, leggetelo pure. Natsume Sõseki è il più grande scrittore del Giappone moderno (primi novecento) mica per nulla, quindi per scrivere bene, scrive bene.Io ho capito una cosa: non credo sarei una buona moglie giapponese!

Emmanuel Durand, Gesù Nostro contemporaneo – Cristologia Breve ed attuale, Queriniana, Brescia 2018.

Sono fr Gabrio ed entro in punta di piedi con il mio consiglio la lettura teologico. 🙂

Per chi vuole soffermarsi e approfondire il proprio rapporto con Gesù, per conoscere qualcosa in più e approfondire la propria fede, consiglio la lettura di questo bellissimo saggio del padre Emmanuel, mio confratello. Qui ne ho tratto una mia personale riflessione.

La classifica coi libri più letti:

Maria Alessia Del Vescovo, Cristina Vercelli Racioppo, fr Gabriele Giordano M. Scardocci OP.

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