Domenico, uomo di studio e confronto con la cultura.Triduo San Domenico.1. #domenicodiguzman #ciprianoricotti

L’innovazione portata da S. Domenico nella Chiesa con l’Ordine dei Predicatori fu non solo di esercitare l’ufficio della predicazione riservato ai vescovi, senza alcun limite di territorio, ma anche di porre lo studio- profondo e febbrile della Verità – come base essenziale dell’apostolato.

A questo carisma fondamentale dell’Ordine nostro si sono richiamati particolarmente gli ultimi nostri Capitoli generali[1], insistendo sul concetto che la storia e il mondo dell’uomo sono il luogo dove si opera la salvezza: la nostra predicazione perciò deve vertere sulla novità e realtà che l’uomo contemporaneo sottopone ogni giorno alla fede cristiana. Vi è un chiaro richiamo all’audacia apostolica del nostro S. Padre Domenico; all’ammaestramento di Tommaso d’Aquino che battezzò il pensiero pagano di Aristotele, alla testimonianza di Bartolomeo Las Casas per la causa degli indiani oppressi.

L’impegno della vocazione domenicana deve consistere nella scelta delle priorità in relazione al ministerium praedicandi – dicono ancora gli Atti di un Capitolo generale – cioè il ministero dell’evangelizzazione piuttosto che quello della sacramentalizzazione (cfr. S. Paolo, I Cor 1, 17: “In realtà Cristo non mi affidò la missione di battezzare ma quella di annunziare il Vangelo”).

Un particolare interesse va rivolto al fenomeno della scristianizzazione che interessa il mondo di quanti, sebbene cresciuti in un contesto di tradizione cristiana, attualmente sono ostili alla comunità dei credenti.

Il domenicano, uomo del proprio tempo e predicatore del Vangelo integrale dovrà guardare con simpatia e interesse a quanto di buono vi è nello studio e nella ricerca dell’uomo contemporaneo, ma con la consapevolezza delle sue illusioni e delle sue fallaci speranze – attento quindi a smascherare le ideologie di sopraffazione e a combattere chiunque volesse avvilire la vocazione spirituale dell’uomo.

Cipriano Ricotti OP

(tratto da C. Ricotti, La Chiesa che ho amato 289 – 290, Domenicani San Marco, Firenze)


[1] Il padre Cipriano si riferisce ai capitoli dell’Ordine dei Predicatori convocati fra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni 70. Per approfondire l’opera del padre Cipriano, clicca qui.

Foto di Leonhard Niederwimmer da Pixabay


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