Recensioni e consigli libri SETTEMBRE 2023 #recensionilibri

Il primo consiglio di lettura è un romanzo semplicemente emozionante: Resisti, cuore di Alessandro D’Avenia, edito da Mondadori. Aspettavo da tempo un nuovo libro di uno scrittore che sa toccare l’anima, da tre anni, da quel 2020 con l’ultimo suo lavoro “L’Appello”. Lo scrittore palermitano, di stanza a Milano come insegnante, ci regala un libro semplicemente bellissimo, che ho divorato in due giorni. L’ho sottolineato e lo rileggerò, perché merita di essere tenuto sul comodino, per aprirlo spesso. D’Avenia ci porta in un viaggio come quello narrato da Omero nell’Odissea. Il viaggio di un uomo nel mito. Questo mito, come tutti i miti, ci fa avvicinare alle parti archetipiche che sono dentro ciascuno di noi. La lettura greca, con le sue rappresentazioni, ha la capacità di far entrare chi legge in risonanza con esse. L’autore, muovendosi lungo la linea della sua attività di insegnante coi ragazzi, ci racconta, in modo semplice ma – allo stesso tempo – curato, un’opera antica, attualizzandola. Negli spazi bianchi tra le parole, si percepisce la sua passione per la cultura classica e per l’insegnamento vissuto proprio come una missione. Conosce la fragilità degli studenti, che è poi  la stessa che, da adulti, magari celiamo nel cuore, per paura o vergogna. Lo scrittore ripercorre i ventiquattro capitoli come un cammino adatto a ognuno, attraversando le peripezie di Ulisse. Dal cavallo di Troia, fino al ritorno da uomo mortale in un mare che conosce bene e che deve attraversare passando dal rifiuto dell’immortalità offerta da Calipso  in favore del suo ritorno ad Itaca:  è un re, eppure farà ritorno da mendicante, mantenendo la resistenza con la quale combatte la sua storia, rimanendo altresì fedele al suo destino… fino a ritrovare quella gioia di “fare ritorno” per ritrovare se stessi. Voglio solo dire ad Alessandro: Grazie! Assolutamente da leggere! Voto 5 su 5

Un libro che ho divorato è Stella di mare di Piergiorgio Pulixi, edito da Rizzoli. Un altro bel romanzo in cui ritroviamo il Vice Questore Vito Strega impegnato in un’indagine controversa in Sardegna, accanto alle ispettrici Mara Rais ed Eva Croce (alle quali si affianca un’altra poliziotta toscana che entra a far parte del SIS). C’è un’ombra nella vita di Strega: le voci che sente – “Il canto degli innocenti”– lo sconvolgono, poiché non riesce a controllarle. Nel frattempo, una stalker lo segue e scopre – forse – dei segreti che il criminologo cerca di nascondere a tutti. L’indagine parte dalla morte di una ragazzina bellissima in modo truce: sfigurata. La giovane era fidanzata con un boss locale e viene da una famiglia – anch’essa difficile – del quartiere Sant’Elia, con un padre appena uscito di prigione ed un fratello in carcere. L’indagine si complica, tra mezze verità e bugie in cui sembrano coinvolti tutti. Il finale è aperto e, quindi, occorre aspettare il prossimo capitolo per capire come la vita si evolverà, per i nostri protagonisti. Il mare con il suo maestrale sembra condurre le indagini dove anche chi dovrebbe stare dalla parte giusta ha un cuore oscuro. Ho praticamente divorato il libro in pochissimo tempo. Pulixi cadenza la storia con un ritmo vertiginoso e, come sempre, racconta in modo egregio i sentimenti e le emozioni, ambientando nella sua Sardegna un altro bellissimo thriller. Assolutamente da leggere! Voto 5 su 5

Non posso non parlarvi di Madre d’ossa, di Ilaria Tuti, edito da Longanesi. Torna il commissario Teresa Battaglia. La donna combatte con la propria memoria, che sta perdendo. È spaesata, sporca di sangue, in mezzo alle montagne, dove viene ritrovata da Massimo Marini. Il libro racconta di un’indagine complessa, che vede il passato riaffiorare, nella vita di Teresa. Diciamo che ho trovato la narrazione un po’ impegnativa, come se anche il lettore brancolasse nella confusione, come la protagonista nei ricordi della sua memoria. Tra sette centenarie, Teresa porta avanti la squadra che dovrà dire addio – purtroppo – a uno dei suoi componenti, fino a un finale che ha una verità amara. Il libro è lungo e, in alcuni tratti, lento, ma il personaggio di Teresa mi piace un sacco e non potevo perdere questo nuovo capitolo. Romanzo malinconico, come la sua protagonista. Da leggere!
Voto 3.5 su 5

Altro romanzo che consiglio è Una piccola formalità di Alessia Gazzola edito da Longanesi. Conosciamo una nuova protagonista, Rachele, giornalista. Uno strano testamento e una nuova avventura da intraprendere. Scritto, come sempre, molto bene ma con poco mordente: siamo ben lontani da “l’allieva”. Comunque, una lettura piacevole, pur senza troppe pretese. Carino, da leggere!
Voto 3.5 su 5

Un libro che mi ha piacevolmente sorpreso è Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve, di Jonas Jonasson edito da Bompiani. Un libro molto piacevole, che ci porta nella vita del centenario Allan Karlsson, che scappa nel giorno del suo centesimo compleanno dalla residenza per anziani dove era stato collocato. Inizia così la sua avventura, rubando una valigia ingombrante, vicino ad unlosco individuo. La storia è ben congeniata ed è molto piacevole alla lettura. Fa ridere ed è ottimamente ricostruita anche la storia della lunga vita dell’uomo. Da leggere! Voto 4 su 5

Un romanzo davvero toccante è Accabadora, di Michela Murgia, edito da Einaudi. A seguito della recente scomparsa della scrittrice, ho deciso di leggere questo suo romanzo. La Murgia ha una scrittura piacevole e ho praticamente divorato il libro in tre giorni. La scrittrice ci porta in Sardegna, in un ambiente fatto di tradizioni e di magia, dal quale emerge la storia di Maria, che ci mostra uno stretto rapporto madre-figlia. L’isola ha le sue regole e si rivela intrisa di mistero e di amore, un amore viscerale. L’autrice, tra le sue pagine, tratta anche i temi del fine vita e dell’eutanasia. Maria è piccola, quarta figlia femmina di madre vedova, considerata da tutti “l’ultima” e vive a Soreni, in casa di Bonaria Urrai, che lei chiama Tzia Bonaria. Le voci di paese sussurrano al suo passaggio, ma il rapporto che lega Maria a Bonaria è cresciuto, come i fili di una ragnatela, e le lega indissolubilmente. Tzia Bonaria non è solo una semplice sarta, ma sa consolare gli altri, conosce la magia e accompagna chi sta per lasciare la vita, tanto da essere chiamata “accabadora”, che significa “colei che finisce” dal verbo spagnolo “Acabador”, appunto finire . Bello, davvero. Da leggere! Voto 4.5 su 5

Un libro di cui mi piace parlarvi è, poi, Romeo e Rosalina, di Natasha Solomons, edito da Neri Pozza. Un romanzo molto bello, narrato da Rosalina, cugina di Giulietta. Attraverso la sua voce, conosciamo un altro Romeo, molto diverso dall’immagine che abbiamo dalle pagine di Shakespeare. Rosalina è destinata dal padre Masetto ad entrare in convento, ma, una sera, incontra Romeo e se ne innamora. Crede alle sue parole, per poi scoprire cosa si cela dietro il suo bel viso. Le loro famiglie sono destinate ad odiarsi e Rosalina cercherà di salvare Giulietta dalla grinfie di un uomo che non è quello che sembra. L’autrice dà voce a personaggi che, nella storia d’amore, ambientata dal commediografo inglese a Verona, rimangono collaterali, nascosti nell’ombra. Romanzo scritto molto bene da cui si fatica a staccarsi. Da leggere! Voto 4.5 su 5

Altro libro che vi racconto è Oppenheimer. Trionfo e caduta dell’inventore della bomba atomica di Kai Bird e Martin J. Sherwin, edito da Garzanti. È il libro che racconta la storia di un uomo, la sua ascesa e la sua caduta. I suoi incontri con gli studiosi, premi nobel. Un uomo che,  sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale, con il suo genio, ha creato qualcosa di enorme… un libro molto lungo, che contiene anche degli inserti fotografici, ma che si legge in un soffio. È il libro premio Pulitzer da cui è tratto il film attualmente in programmazione nelle sale cinematografiche. Da leggere! Voto 4,5 su 5

Per quanto riguarda i gialli, non posso non raccontarvi de Il figlio del mago, di Sandrone Dizieri, edito da Rizzoli. Siamo nell’estate del 1993 e il protagonista è un ragazzino, Antonio, figlio di un uomo che viene barbaramente ucciso nel suo camper con il quale, seguendo le carovane del circo, si esibisce in giochi di prestigio. Antonio ha 13 anni e deve iniziare a frequentare le superiori. La morte di suo padre lo scuote e si mette a indagare. Quello che scopre è che tale morte è forse legata al Mostro di Firenze. Dizieri ci regala un romanzo che si legge tutto d’un fiato e ti lascia con un cazzotto nello stomaco. L’autore è un maestro del giallo e ci regala un romanzo legato a uno dei casi giudiziari più controversi della cronaca italiana. Voto 4.5 su 5 .

Un romanzo davvero particolare è L’anno dei dodici inverni, di Tullio Avoledo, edito da Feltrinelli. Un libro che ti prende dalla prima riga, scritto molto bene. Chiara è figlia dei coniugi Grandi e nasce il 25 dicembre 1981. Un anziano giornalista, in una mattina del gennaio 1982, chiede ai genitori di scrivere un libro sulla figlia, per un progetto giornalistico, tramite una visita, che si sarebbe ripetuta una volta ogni anno. L’uomo, che nasconde dei segreti, si fa chiamare Emanuele Libonati. Instaura un rapporto insolito coi coniugi e la sua presenza ne guida le scelte… ma qual è il suo vero scopo? L’autore, tramite salti temporali, ci accompagna in un racconto serrato, in cui queste voci (a cui si sommano avvenimenti storici realmente accaduti, come la morte di Lady Diana, la vittoria dell’Italia ai mondiali di calcio del 1982 e il disastro di Černobyl’) si radunano in una, fino ad annodare i fili della narrazione nel finale. Non è un libro facile, né in grado di lasciare indifferenti. Un romanzo distopico, che ti travolge, da cui io ho fatto fatica a staccarmi (l’ho divorato in pochissimo tempo!). Da leggere! Voto 4.5 su 5

Ultimo libro di cui vi parlo è Il mago del nilo – Imhotep e la prima piramide, di Christian Jacq,edito da TEA. Ho letto quasi tutto di questo scrittore. I suoi libri sono un viaggio nella magia dell’antico Egitto e sa descrivere, come pochi, storie che ti prendono dentro. Ho divorato 500 pagine in un soffio e ho vissuto la passione, le lotte, gli intrighi, le battaglie con questo nuovo protagonista, Imhotep. Dapprima vasaio, poi fedele servitore del Faraone Zoser. È vero, ci sono personaggi che ricorrono sempre: cattivi intriganti che vogliono il potere e farebbero qualsiasi cosa per ottenerla, protagonisti accompagnati da un asino dal nome Vento del Nord che alzano gli orecchi destro o sinistro, guidano i loro padroni e un regno nel quale riportare la giustizia e la pace. Una serenità che va conquistata dall’interno e dai nemici esterni (predoni del deserto e libici). Un libro intenso, che cattura sin dalla prima pagina. Amo questo scrittore da sempre (da quando ho letto, più di venti anni fa, la saga di “Ramses”). Assolutamente da non perdere! Voto 5 su 5

M. Alessia Del Vescovo


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