I Vangeli dell’infanzia sono un capolavoro letterario e teologico.
L’Evangelista Luca offre quello che gli studiosi definiscono un “dittico letterario”. Due annunciazioni: a Zaccaria e a Maria; duenascite: del Precursore e del Salvatore; due preghiere di lode: di Maria e di Zaccaria.
La preghiera di Maria prende il nome di Magnificat, dall’incipit della traduzione latina: Magnificat anima mea Dominum… “l’anima mia magnifica il Signore”.
Con la nascita di Giovanni, Zaccaria preconizza l’Avvento del Salvatore, giacché con l’Incarnazione la storia della salvezza tocca il vertice. Le acque del grembo di Maria, come le acque del mar Rosso, segnano l’inizio di un passaggio: dall’antica Alleanza, alla nuova, definitiva Alleanza in Cristo, Figlio di Dio Salvatore. È appunto la salvezza il fulcro di questi cantici di lode. Dice Mauro Orsatti:
Dall’«io» di Maria al «tu» divino, passando attraverso il «noi»comunitario, la salvezza è cantata nella sua origine (Dio) e nei suoi destinatari (Maria e popolo). […] Partendo dalla sua storia personale, Maria dà voce alla storia di Israele, spingendo lo sguardo più avanti, abbracciando idealmente tutti gli uomini. La sua vicenda diventa prototipo di quella della comunità ecclesiale e di ogni cristiano. […] La persona che ha fatto l’esperienza di Dio salvatore impara a celebrarlo nella lode e nel ringraziamento. Il Magnificat è la risposta orante alla presenza di Dio nella vita della sua creatura.
Quello a cui siamo invitati in questo tempo è, pertanto, meditarecirca la presenza di Dio lungo la storia della nostra vita, sino a oggi. Ciascuno di noi, in cuor suo, può riconoscere sull’esempio di Maria questa presenza, pedagogica, amorevole, e fare della nostra meditazione lode e ringraziamento. Affinché questo Natale sia nuovo, in quanto Natale di colui che fa nuove tutte le cose.
Luca Vozza
Club Theologicum 