San Frumenzio (vissuto nel IV secolo), noto anche come Abuna Selama (Padre della Pace), fu un missionario cristiano e il primo vescovo di Axum. La sua storia è stata narrata da Rufino di Aquileia (Storia ecclesiastica 1.9-10), uno storico e teologo cristiano suo contemporaneo.
Secondo il racconto, dai tratti in parte leggendari, di Rufino, Frumenzio e suo fratello Edesio erano originari di Tiro. Durante l’infanzia, questi intrapresero un viaggio con lo zio Meropio, un filosofo, che li portò con sé verso l’India. Durante questo viaggio, la loro nave fece una sosta lungo le coste del Mar Rosso, vicino al regno di Axum (nell’attuale Etiopia). Qui questa fu attaccata da una banda di pirati che uccisero tutti gli adulti a bordo, risparmiando però i due fratelli, i quali furono catturati e portati al re di Axum. Colpito dalla loro intelligenza e dalla loro istruzione, il re decise di non trattarli come schiavi. Edesio divenne quindi coppiere del re, mentre Frumenzio divenne l’amministratore dei suoi averi.
Alla morte del re, per quanto affrancati dalla schiavitù, Frumenzio ed Edesio continuarono a servire la regina come consiglieri. Frumenzio, che aveva sempre avuto una profonda fede cristiana, iniziò a cercare i mercanti romani e greci cristiani che arrivavano nel regno di Axum. Con il loro aiuto, riuscì a promuovere la costruzione di chiese e a diffondere il cristianesimo nella regione.
Quando Ezana, il figlio del re, divenne maggiorenne e salì sul trono, Frumenzio ed Edesio chiesero di essere liberati dai loro compiti per poter tornare nella loro terra natale. Edesio tornò a Tiro e divenne un sacerdote, mentre Frumenzio decise di recarsi ad Alessandria d’Egitto per chiedere al patriarca Atanasio di inviare un vescovo e dei missionari per sostenere la crescente comunità cristiana nel regno di Axum.
Atanasio riconobbe la devozione e l’importanza del lavoro svolto da Frumenzio e decise di consacrare proprio lui come vescovo di Axum. Questi tornò quindi in Etiopia come il primo vescovo cristiano del luogo, dove continuò la sua opera di evangelizzazione, convertendo molti al cristianesimo e consolidando la Chiesa in quella regione.
Il resoconto che Rufino dà della storia di Frumenzio, come già accennato, ha dei tratti certamente leggendari e segue un topos letterario che l’avvicina per molti versi alla storia di Giuseppe narrata nel libro della Genesi. Leggendo i due racconti in parallelo, infatti, è facile notare che questi seguono una struttura molto simile:
Inizio traumatico: Frumenzio e suo fratello Edesio vengono catturati dai pirati e portati alla corte del re di Axum; Giuseppe viene venduto dai suoi fratelli come schiavo e portato in Egitto.
Favoriti dalla sorte: Il re di Axum, riconoscendo le capacità di Frumenzio, lo eleva a una posizione di fiducia e responsabilità come segretario e amministratore della corte; Giuseppe guadagna il favore di Potifar, un ufficiale del faraone, e viene messo a capo della sua casa. Successivamente, interpreta i sogni del faraone e viene nominato viceré d’Egitto.
Ruolo di leadership: Dopo la morte del re, Frumenzio continua a servire la regina e poi diventa il primo vescovo di Axum, guidando la comunità cristiana; Giuseppe diventa il secondo in comando in Egitto, gestendo le risorse del paese durante la carestia e salvando molte vite.
Missione divina: Il lavoro di Frumenzio è visto come una missione divina di evangelizzazione e consolidamento della fede cristiana in Etiopia; Giuseppe interpreta la sua storia come parte di un piano divino per salvare la sua famiglia e molti altri dalla carestia.
La prova del giusto: Entrambi i protagonisti affrontano avversità iniziali che mettono alla prova la loro fede e integrità. Questo elemento è comune nelle storie di martiri e santi, nonché in racconti biblici, dove il protagonista dimostra virtù e resilienza.
L’ascesa al potere attraverso la saggezza e la fede: Entrambi i personaggi ottengono posizioni di grande responsabilità e potere grazie alla loro saggezza, capacità e fede. Questo riflette la credenza che la virtù e la fede possano portare a un esito favorevole, anche in circostanze avverse.
L’intervento divino e la missione: Le loro vite sono considerate parte di un piano divino più grande. Le loro azioni e il loro successo sono visti come espressioni della volontà divina, con un obiettivo più alto che va oltre il loro interesse personale.
Riscatto e salvezza: Entrambi i protagonisti diventano strumenti di salvezza per altri: Frumenzio per la comunità cristiana in Etiopia e Giuseppe per la sua famiglia durante la carestia.
Dobbiamo quindi considerare quella di Frumenzio come una figura storica?
Nonostante i tratti, come abbiamo visto, ampiamente leggendari della sua biografia così come ci è stata tramandata da Rufino ci sono delle buone ragioni per considerare quella di Frumenzio come una figura storica.
In primo luogo, Rufino stesso dichiara di essere venuto a conoscenza della storia di Frumenzio e di suo fratello Edesio non per sentito dire, ma da Edesio stesso, da lui incontrato personalmente. In secondo luogo, la nomina a vescovo di Axum di Frumenzio da parte di Atanasio è confermata da uno scritto di quest’ultimo, l’Apologia ad Constantium. In terzo luogo, l’archeologia conferma l’improvvisa fondazione di numerose chiese nella seconda metà del IV secolo nella regione di Axum, segno evidente di un’improvvisa espansione del cristianesimo in questo luogo. In quarto luogo, un’iscrizione trilingue (sabeo, ge’ez e greco) di re Esana di Axum testimonia la sua conversione al cristianesimo, così come fanno le monete da lui emesse, che, ad un certo punto, smettono di adottare simbologie di tipo pagano per adottarne di cristiane. In quinto luogo, le tradizioni della Chiesa etiope sono concordi nell’indicare San Frumenzio come primo vescovo cristiano di Axum e come padre nobile del cristianesimo in quelle terre.
Per quanto, quindi, non possiamo avere certezze storiche attorno alla reale biografia di San Frumenzio e al preciso ruolo che questi ebbe nella conversione del re Esana, sembra fuori di dubbio che questi sia una figura storica e che abbia avuto un ruolo importante nella primissima evangelizzazione dell’Etiopia.
La figura di San Frumenzio è venerata nella Chiesa cattolica, quella ortodossa e quella etiope.
Adriano Virgili
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