Chi sono i mostri? Dove si nascondono? Hanno veramente le fattezze e i poteri di cui sentiamo parlare fin da piccoli?
Stefano Benni con il libro “Cari mostri” risponde un pò a queste domande, con la sua usuale sagacia e genialià ci conduce alla scoperta dei mostri, quelli veri, capaci di spaventare chiunque, anche la persona più coraggiosa.
Benni ha scritto questo libro nel 2015 ma ho avuto modo di leggerlo solo quest’anno, essendo io una grande amante dell’ horror un mio caro amico ha voluto regalarmelo per il Natale appena trascorso e devo dire che mai regalo fu più gradito e soprattutto più adatto a me.
La prima cosa che ha attirato la mia attenzione è stata la bellissima copertina nera e gialla, che raffigura una strada, di notte, illuminata da fiochi lampioni, in cui camminano delle persone, un gatto, tutti all’apparenza normali, ma che se guardati bene, nelle loro ombre mostrano invece qualcosa di diverso, una realtà molto più cupa.
Nel trascorrere dei 25 racconti di cui si compone il volume Benni ci guida alla scoperta di tante sfaccettature della paura, ci porta per mano a conoscere il Wenge, una bizzarra creatura con il corpo di un cane, dalle zampe tozze e il pelo corto e ruvido, la schiena ricoperta di aculei, il muso da pesce e la coda da rettile. Una creatura molto affezionata e fedele ma con una gelosia che va oltre la normalità…
Conosciamo poi Sonia e Sara due grandi amiche fan accanite di una boy band che si trovano a dover decidere a chi delle due dovrà andare il solo biglietto che sono riuscite ad avere per un concerto e che sceglieranno un modo molto controverso per decidere.
Hansel e Gretel, due fratelli grassi e ingordi che finiranno nelle mani di una strega che li vuole far diventare belli ed attraenti per un mercato di ricchi pedofili e da cui riusciranno a liberarsi, per tornare da un padre che non è inferiore, in quanto a crudeltà, rispetto alla vecchia strega. Ma non pensate che Hansel e Gretel sono i due dolci bambini della favola che conosciamo, con Stefano Benni nulla è quello che sembra. Ricordate la copertina di cui vi ho parlato? Quelle ombre che fanno capire chi sono veramente i mostri?
I mostri che man mano conosciamo con lo scorrere delle pagine fanno veramente paura, non hanno le sembianze dell’ Uomo Nero, di Nosferatu o Frankenstein e nemmeno grandi poteri distruttivi, ma sanno terrorizzare come pochi, ci mostrano la nefandezza di cui a volte l’uomo è capace. Ogni racconto declina in maniera diversa un tipo di mostro con cui possiamo relazionarci: un animale, una ragazza, un numero, una statua.
Con la sua ironia e grottesca genialità Benni ci insegna a conoscere e riconoscere chi sono i veri mostri, ci mette davanti ad uno specchio per farci capire che i mostri sono “cari” perchè sono parte di noi e proprio per questo ci atterriscono più di qualsiasi canino affilato o mano scheletrica che sbuca da una tomba. Sono storie che si nutrono di quello che non si vede, della destrezza malevola che in fondo è in ognuno di noi, ma di cui non vogliamo mai parlare, quella parte che teniamo ben celata agli altri.
Ma non crediate di trovarvi di fronte ad un libro privo di speranza, pieno di pessimismo e crudeltà, non dimentichiamoci che siamo comunque di fronte a Stefano Benni, un genio che ha fatto dell’ironia e del sorriso la sua caratteristica principale, un autore che sa giocare ed incantare con le parole, qualcuno capace di farvi trovare un motivo per sorridere anche nel profondo di un abisso o nelle macerie dell’animo umano.
E allora non abbiate paura, leggete questo libro, addentratevi nell’universo creato da Stefano Benni per tutti noi, sono certa che non ve ne pentirete!
Alessandra Fusco
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