L’abbraccio che stringe nel profondo.

1G 4:8 Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.

 

Ricordo un episodio accaduto la scorsa estate in Thailandia. Alcuni bambini calciatori e il loro allenatore rimasero intrappolati dentro alcune grotte, allagate dalle piogge torrenziali del clima asiatico. Imprigionati per giorni e giorni, i piccoli furono tratti in salvi, nelle profondità del buio, del freddo e dell’umido da alcuni militari della marina tailandese.  L’abbraccio con cui quei militari, navy seals, raccolsero i piccoli fecero il giro del mondo e ci fecero commuovere, dando una ventata di senso, quasi una rinfrescata nei momenti della nostra calda estate.

Quell’abbraccio ci mostra certamente un grande senso di amore, misericordia e servizio. E può essere un aiuto per comprendere come anche Dio, in Gesù Cristo e nello Spirito Santo è sceso nelle nostre grotte più buie cioè negli anfratti più reconditi dei nostri peccati, delle nostre debolezze e imperfezioni e ci ha abbracciato per salvarci. Questo perché, come insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica (214):

 

L’Essere stesso di Dio è amore. Mandando, nella pienezza dei tempi, il suo Figlio unigenito e lo Spirito d`amore, Dio rivela il suo segreto più intimo: è lui stesso eterno scambio d`amore: Padre, Figlio e Spirito Santo, e ci ha destinati ad esserne partecipi.

 

Dunque Dio è misericordia, Dio è amore. Ciò fa parte del suo essere più profondo: la misericordia è il DNA stesso di Dio, potremmo dire azzardando una analogia con l’elemento biologico che identifica ognuno di noi. La misericordia che Lui è, a sua volta, permette a noi di metterla in pratica: appunto creandoci e rendendoci suoi figli col Battesimo, ci permette di compiere delle Opere di Misericordia.

Proprio perché opere misericordiose, sono opere “divine” ma attuate da uomini. Perciò le opere di misericordia non vanno mai confuse con la pura filantropia, che è un bellissimo sentimento dell’anima col quale “ci si sforza di promuovere il benessere dell’altro (treccani http://www.treccani.it/vocabolario/filantropia/ )“. Dunque la filantropia non è la misericordia: in questa seconda infatti, oltre a donare un certo benessere alla persona bisognosa, gli doniamo innanzitutto il Bene principale di cui ha bisogno: l’Amore di Dio.

A questo grande compito il Dio Trinitario della Misericordia ci chiama: ricordare a tutti coloro che si sentono più soli ed isolati – come erano i bambini nelle grotte thailandesi – che il Dio Amore invece li chiama alla Comunione e all’Incontro con Lui. L’Amore Misericordioso allora è agape, dono eterno dentro il Popolo di Dio, la Chiesa di Gesù Cristo.

 

Fr Gabriele Giordano M. Scardocci OP

 

Gesù dolce, Gesù amore

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