Forgive Bill. Vol. 1 e unico. Pater noster #6

1 Colossesi, 13 È lui infatti che ci ha liberati / dal potere delle tenebre /e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto,/ 14 per opera del quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati.

Qualche anno fa ero patito dei film di Quentin Tarantino. Mi viene in mente Kill Bill vol. 1 – 2, in cui la protagonista Beatrix Kiddo, conosciuta come la Sposa, vola fra Giappone e Stati Uniti, con un unico fine: vendicare i propri parenti uccisi nel giorno del suo matrimonio. Beatrix vuole uccidere Bill, il mandante degli omicidi che l’hanno coinvolta. Fra sangue, teste che volano e violenza gratuita, il film è una fredda cronaca di una vendetta. Cari amici del Club, l’esempio filmico è molto forte: ma il messaggio di Gesù va in direzione diametralmente opposta e ancora più forte. Dove c’è stato un torto subito, un’ingiustizia, una terribile violenza, il Signore ci chiede di perdonare. Anche questo lo preghiamo tutte le domeniche nel Padre Nostro:

Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo a nostri debitori!

Siamo noi i primi debitori e peccatori: verso di Lui e verso noi stessi e verso gli altri. Il primo passo nell’abbracciarci, accoglierci affettuosamente, quando gli chiediamo perdono è sempre il Suo. Al di là dei terribili peccati che abbiamo commesso, anche il più grave, di fronte a un atto di umiltà viene accolto da Dio con grande tenerezza e verità. La formula di assoluzione nel sacramento della penitenza, cerca di sintetizzare il grande amore riconciliante del Dio Padre di Misericordia, che mandò il Suo Figlio e il Suo Spirito per la remissione dei peccati, e continua a perdonarci tramite la Chiesa. A questo punto, ci viene chiesto un secondo atto di umiltà.

Dopo aver ricevuto il perdono, anche noi dobbiamo essere in grado di perdonare.

CCC 2842. “È impossibile osservare il comandamento del Signore, se si tratta di imitare il modello divino dall’esterno. Si tratta invece di una partecipazione vitale, che scaturisce « dalla profondità del cuore », alla santità, alla misericordia, all’amore del nostro Dio. Soltanto lo Spirito, del quale «viviamo » (Gal 5,25), può fare « nostri » i medesimi sentimenti che furono in Cristo Gesù.

Gesù ci insegna a dire Forgive Bill. A differenza di Beatrix Kiddo, il nostro essere “come” Gesù ci chiede qualcosa di forte: mostrare quell’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo riconciliante. Questo è davvero il modo migliore e più bello di testimoniare la Trinità con calore umano e profondo senso esistenziale.

Mi rendo conto che di fronte a certi torti, a grandi violenze e offese subite, è difficilissimo donare subito un abbraccio trinitario di perdono. Proprio per questo, abbiamo bisogno di crescere nell’umiltà e nell’abbandono fiducioso a Dio. L’opera più grande di ognuno di noi è riconoscersi piccolo di fronte all’Eterno. Piccoli, deboli e fragili con gli altri uomini. Forse anche più degli altri. Come ha scritto Paulo Coelho: “L’amore più forte è quello capace di dimostrare la propria fragilità.” Impariamo, con l’aiuto di Dio ad amare sempre di più e impareremo a perdonare sempre più.

Fr Gabriele Giordano M. Scardocci OP

Gesù dolce, Gesù amore

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