La vittoria sulla Sfinge. Pater Noster #7

Dalla lettera di Giacomo

1,13 « Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male »

 

Ricordo una simpatica lettura al liceo. Lessi il racconto dell’Enigma della sfinge, narrato dallo pseudo Apollodoro e successivamente anche da Seneca: questo essere mitologico, un leone con volto di donna e ali di uccello poneva un enigma agli abitanti di Tebe. Poiché essi non sapevano rispondere, li divorava. Solo Edipo, con coraggio, riuscì a superare la prova e diventare così re di Tebe.

7. pater noster 2.png

Prendo in prestito questa metafora dalla letteratura greca e latina per mostrare un passaggio importante della nostra vita di fede: i momenti di tentazione. Anche in questi momenti il Signore non ci abbandona. Possiamo così pregare nel Padre Nostro:

Non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male!

Questa tentazione è una vera e propria battaglia contro le nostre sfingi esistenziali: cioè tutte quelle circostanze quotidiane che ci oppongono a vivere la nostra vita di fede e rimanere in comunione con il Signore. Le tentazioni ci fanno vedere il peccato come unica via possibile, la morte dell’anima come unica soluzione. In queste tentazioni non siamo mai lasciati soli ma accompagnati e guidati dalla presenza dello Spirito Santo e che si vincono tramite la preghiera:

 

2849 Il combattimento e la vittoria sono possibili solo nella preghiera. È per mezzo della sua preghiera che Gesù è vittorioso sul tentatore, fin dall’inizio e nell’ultimo combattimento della sua agonia. […]

 

Al tempo stesso questo combattimento, che portiamo avanti insieme al Signore, ci porta vincere il male con il bene. Cosi la nostra richiesta finale, che chiude il Padre Nostro è quello di essere liberati dal male. Il catechismo insegna che in questo caso la vittoria sul male indica la vittoria sul maligno, su Satana.

 

2851 In questa richiesta, il male non è un’astrazione; indica invece una persona: Satana, il maligno, l’angelo che si oppone a Dio.

 

Nella nostra vita quotidiana la liberazione dal male è un dono di Dio e un esercizio continuo delle nostre virtù cardinali. La nostra azione libera in collaborazione con l’azione di Dio ci permette di trionfare. Questa vittoria si concretizza anche quando riconosciamo e denunciamo i nuclei di peccato, cioè quelle strutture che alimentano una mentalità contro la fede e la pratica della carità. Basti pensare alla moda della necrocultura che dà supporto alle pratiche di aborto o di eutanasia, o anche alle mode dell’esaltazione dell’effimero, in cui la famiglia e l’amore coniugale si possono gettare nel dimenticatoio come se non esistessero realmente, firmando un semplice foglio di divorzio.

Cari amici del Club, ogni volta che preghiamo il Padre Nostro, ricordiamoci che chiediamo di festeggiare la nostra liberazione e la vittoria della Pasqua di Gesù nella nostra vita. Perciò, lasciamo che il cuore esulti di questa libertà che Gesù stesso ci ha permesso di vivere in Lui, con Lui e per Lui.

Gesù dolce, Gesù amore

Fr Gabriele Giordano M. Scardocci OP

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