Tu sei benedetta fra le donne
benedetto il frutto del tuo seno Gesù
La prima volta che una mia amica mi disse che era rimasta incinta, dopo qualche mese di matrimonio, fui davvero felice per lei, per suo marito e per il bambino nella sua pancia. Perché la bellezza della maternità è uno dei doni più belli che Dio potesse farci. Tutti infatti nasciamo da una donna che chi a donato la vita, e ci è mamma. Da sempre e per sempre ci ha custodito e curato con grande amore. Domenica prossima ricordiamo in preghiera le nostre madri: è infatti la festa della mamma, che in Italia, cade ogni seconda domenica di maggio.
Maggio, come già sappiamo, è il mese della mamma per eccellenza: Maria.
Se pensiamo di nuovo al saluto dell’arcangelo Gabriele, immediatamente vediamo come Maria di Nazareth è descritta come la benedetta fra le donne. Subito dopo, l’angelo benedice anche Gesù, suo figlio.
La benedizione è apertura del mondo divino a questa nostra terra: è dunque una richiesta al Signore di intervenire e donare forza su una persona, un oggetto o anche un luogo. Il Signore non fa mancare nulla a chi gli chiede il Suo aiuto: dunque anche questo aiuto, dato per via di benedizione, serve a chi è benedetto per entrare in un’ottica di fede. Essere benedetti è allora essere preparati dal Signore a entrare in un disegno più grande, voluto da Dio da sempre e per sempre.
In questo senso Maria riceve la forza di poter diventare Madre di Dio, come anche professa uno dei quattro dogmi mariani.
La adolescente Maria entra nel disegno grande di amore: difendere, educare, accudire Gesù bambino perché diventi e si sviluppi nella sua Missione di Messia e Redentore. Anche Giuseppe, nel suo piccolo ha partecipato a questa missione. Nel suo donarsi sponsalmente a Maria, in modo casto ma sempre vero e tenero, Giuseppe ha permesso di vivere la pienezza della femminilità e maternità a sua moglie. E ha donato anche un papà terreno a Gesù, che era Figlio dell’Eterno Padre.
Allora vediamo bene la gestazione di Maria, che sarà nel mistero della generazione trinitaria madre e al tempo stesso madre, rientra a tutti gli effetti in un disegno più grande. L’ incarnazione di Gesù nell’utero di Maria è la prima benedizione di tutta l’umanità. La prima forma di redenzione del mondo è dunque l’incarnazione che poi si perfeziona nel mistero pasquale.
La presenza di Gesù bambino mi fa inoltre pensare alla grande tenerezza della adolescente Maria: lei allora è davvero madre di tutti i credenti e madre di tutta l’umanità. Al tempo stesso testimone di quella tenerezza di Dio che è sempre pronta a perdonarci e a portarci nel grembo trinitario.
Scriveva Honoré de Balzac “Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre un perdono.”
Maria sia sempre il nostro conforto nei momenti di debolezza e ci aiuti a chiedere la misericordia di Dio.
Fr Gabriele Giordano M. Scardocci
Gesù dolce, Gesù amore
Bellissima riflessuione, Gabriele, grazie!
"Mi piace""Mi piace"