Maria e Alberto Magno. Cuore teutonico di predicatore. #figlideltuono

Andare all’università, frequentare le lezioni, immergersi nello studio, ma soprattutto svegliarsi presto la mattina per prendere il treno (specialmente di questi tempi, con le varie norme di sicurezza messe in atto per salvaguardare la salute di tutti) non è semplice per nessuno, compresa la sottoscritta. E non parlatemi di lezioni on line! Complicate per me, sia come studentessa che come insegnante di scuola primaria! L’unica cosa che mi consola è sapere che non sono la sola (ho fatto anche la rima!). Anzi sono in ottima compagnia: il giovane Alberto è alle prese con lo studio della teologia che gli sembra insormontabile; forse perché è da poco entrato in convento e non ha capito bene come funzionano certi meccanismi, un po’ come quando lasci la strada vecchia per quella nuova…per intenderci! Ebbene, studia, ristudia e ripassa, il ragazzo non vuole saperne di continuare con la teologia, tanto più che il tempo non gli viene di certo incontro: si avvicina anche per lui la sessione degli esami! Aiuto! Addirittura sembra che Alberto viva una profonda crisi esistenziale, forse è meglio tornare alla famosa strada vecchia…per intenderci! Ma ecco che la sua profonda devozione verso la Vergine Maria lo solleva da questo momento di incertezza: è Lei in persona che parlando con il giovane, gli rivela di proseguire nello studio della Sacra Pagina, perché Dio l’ha scelto ed ha in serbo per lui grandi progetti. E quindi Alberto si fa forza, sapendo di avere al suo fianco benché meno che la protezione della Madre di nostro Signore, mica una qualunque! Dunque si aprono per lui grandi scenari: è ben voluto nel convento, diventa amico niente di meno che del Maestro Generale dell’Ordine dei Predicatori, il beato Giordano di Sassonia (l’immediato successore di san Domenico di Guzman) e dopo la laurea in teologia viene inviato come professore a Parigi. Qui, nella bella città francese la Madonna gli concede la grazia (e io direi anche l’onore) di avere tra i suoi studenti Tommaso d’Aquino (forse lo ricordate come il “bue muto” di cui vi ho parlato in un altro articolo). La carriera accademica di Alberto prosegue poi a Colonia: ormai è diventato un uomo di un certo spessore, gli studenti fanno a gara per partecipare alle sue lezioni che spaziano dalla teologia, alla filosofia, alle scienze naturali, alla medicina. Addirittura si dice che abbia progettato un rudimentale androide (pensate ancora prima del mitico “Commodore 64” che io non ho conosciuto) che gli pulisce la casa, gli fa la spesa ed ogni tanto si prende la briga di dargli qualche consiglio. Alberto poi, da buon cristiano, non dimentica di omaggiare la Vergine Maria attraverso i suoi testi che gli studenti leggono ed interpretano, ma anche con le sue omelie da bravo pastore quale si dimostra nel corso della sua carriera ecclesiastica. Sul finire della sua vita terrena, intensa, ricca di viaggi, incontri, preghiera e studio Alberto perde la memoria, come gli aveva preannunciato la Madre Celeste quel famoso giorno, quando l’aveva incoraggiato allo studio della teologia. La Chiesa lo ricorda con l’appellativo di Doctor Universalis, io preferisco pensare a lui come ad uno dei più grandi santi e maestri, che ci precede in Paradiso, lodando Dio e ammirando la bellezza della nostra Madre, Maria.

Elisabetta Di Magno

 

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