Sette anime. #clubfilm.

Buongiorno a tutti carissimi clubbers, sono Ale e oggi siamo qui per parlare di un film che considero il vero capolavoro del 2008: “Sette anime” di Gabriele Muccino.

Tim Thomas è un brillante ingegnere aerospaziale, ha tutto dalla vita: un ottimo lavoro, una moglie meravigliosa, una bellissima casa. Una notte però, per inviare un messaggio dal proprio cellulare mentre sta guidando, Tim distrugge tutto, causando un incidente in cui muoiono sette persone, compresa sua moglie.

Divorato dal senso di colpa Tim decide di aiutare delle persone buone, donando i propri organi e quindi sé stesso, così in una sorta di “suicidio programmato “, si mette alla ricerca delle sette anime da salvare, sette anime meritevoli, a cui donare una seconda possibilità.

La sua opera di aiuto / redenzione continua fin quando incontra Emily Pisa, una giovane donna che ha una malformazione cardiaca, di cui lui si innamora e con cui incomincia a desiderare di costruire un futuro insieme, ma il destino lo metterà di fronte ad una scelta, ricominciare a vivere o donare la vita per chi ama?

Non voglio svelarvi il finale perché se avete visto il film non occorre, e se non lo avete visto vi rovinerei completamente la visione.

Questa splendida pellicola ha avuto molte critiche negative, perché considerata buonista, melensa, non veritiera.

La cosa purtroppo non mi stupisce perché ormai la maggior parte delle persone è concentrata solo su sé stessa, sul proprio tornaconto personale e dimentica le parole del nostro Salvatore Gesù Cristo e il Suo comandamento d’amore : “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amato. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv. 15,12-13), quindi è normale che agli occhi di molti il film appaia anacronistico, quasi ridicolo. Ma non può e non deve essere così!

Gesù Cristo ha abbracciato la morte in croce per tutti noi, per la nostra Salvezza e per farci comprendere il grande, smisurato amore del nostro Padre Celeste, perché, proprio come comprenderà anche il protagonista del film. La vera gioia è redenzione del cuore si trova nel dare non nel ricevere.

L’amore è l’unica cosa per cui vale la pena vivere e morire, non dobbiamo mai permettere a questa società, da tempo votata al motto latino “Mora tua, vita mea”, di farci dimenticare questa grande, meravigliosa Verità che Dio ha voluto donarci attraverso Suo figlio Gesù.

A presto

Alessandra Fusco

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