“L’anima mia magnifica il Signore e il mio Spirito esulta in Dio mio salvatore!”
— Dal vangelo secondo Luca, 1,46.
(Per la riflessione del primo giorno della novena: cliccare qui. La porta dell’Avvento
Per la riflessione del secondo giorno della novena: cliccare qui Gesù il leone di Giuda
Per la riflessione del terzo giorno della novena cliccare qui: Inizio di un cammino verso la nostra patria celeste.
Per la riflessione del quarto giorno della novena: cliccare qui: Giuseppe, Il sogno, Maria e il progetto di Dio.)
Buongiorno cari clubbers, sono Dany ed oggi, per la novena di Natale, vi racconterò una storia. Sabato scorso a casa mia si rompe la parabola di Sky …. mio marito comincia ad agitarsi: chiamiamo l’antennista. Ok, penserete voi, ma con la novena di Natale che c’entra?
Un po’ di pazienza e lo scoprirete….
L’antennista in questione arriva trafelato, entra in casa e subito vede il Presepe, lì all’ingresso.
Saluta e poi si ferma, spalanca gli occhi, lo osserva estasiato ed esclama:” A signo’, che bello ‘sto Presepe! Ed io ne giro di case! Oramai non lo fa quasi più nessuno. Pure io, una volta facevo l’albero, fino a che, un anno, finite le Feste, l’ho buttato, così, con tutti gli addobbi sopra!” Poi ha concluso amaramente:” Da allora non faccio più niente”.
“Mio Dio”, ho pensato, “chissà quali ferite sono andate a chiudere quel cuore, rendendolo tanto disilluso, quanto solo. Se solo sapesse quanta voglia ha il Santo Bambino di incarnarsi proprio lì, per amarlo, guarirlo, liberarlo”.
E pensare poi che per pochi attimi lui, l’antennista, aveva guardato il Presepe con lo stupore di un bimbo… “Già, pensavo sempre tra me e me, ” per poter accogliere “quel Bambino” occorre avere proprio il cuore di un bimbo. I bambini sanno di cosa hanno bisogno: di essere amati”.

Gli adulti spesso dimenticano questo o sembra che facciano di tutto per non ricordarlo. Anche in una festa come il Natale, sembrano ignorare il vero ed unico festeggiato e compensano una ” mancanza di senso” sia della Festa che della propria vita, con una bolgia di renne, babbi natale, gnomi, fatine del bosco, regali costosi, luci esagerate…ma poi tutto si sgonfia, come un soufflé quando inavvertitamente sbatti lo sportello del forno…..quanta infelicità! Ed allora noi, che crediamo che Cristo Gesù è il Signore e che si è incarnato per poi morire in croce e risorgere nel nome di un Amore sviscerato per ogni sua creatura, per riaprire quei Cieli che si erano chiusi sopra di noi per il peccato di Adamo, non stanchiamoci, anche allestendo un semplice Presepe, di essere il Segno, la Testimonianza di questa meraviglia!
Perché anche il più disilluso degli uomini possa cantare un giorno il suo Magnificat e perché questo inno di lode lo faccia vibrare come le corde di un’arpa in onore del Signore che viene per amarlo.
Daniela Sardella (in copertina c’è il mio presepio)