Ricordo una canzone dei Queen del 1986, Who wants to live for ever. colonna sonora del bellissimo film Highlander, L’ultimo immortale.

Un brano fra il malinconico e l’epico. La domanda e il ritornello centrale della canzone si chiedono proprio: “Chi vuole vivere per sempre?” che, per il protagonista del film, aveva un senso di condanna: una condanna, cioè, a continuare a vivere mentre le persone amate venivano portate via dalla vecchiaia.
Ma, ad un tratto, la canzone rompe con la malinconia e prorompe in un grido di gioia.
But touch my tears with your lips / Touch my world with your fingertips
And we can have forever / And we can love forever / Forever is our today
Ma tocca le mie lacrime con le tue labbra / Tocca il mio mondo con la punta delle tue dita
E noi potremo avere per sempre / E potremo amare per sempre / Per sempre è il nostro oggi
L’orizzonte di immortalità che viene descritto da queste parole è legato all’Amore. E non è solo un film. Perché tutti quanti siamo chiamati a vivere la vita eterna nell’amore. Una vocazione ad elevarci all’amore eterno esattamente come Maria.
Questo ci aiuta a capire la solennità di oggi: la solennità del dogma dell’Assunzione di Maria. Il dogma venne proclamato da Papa Pio XII, il 1° novembre 1950, con la bolla Munificentissimus Deus.
Questo dogma ci insegna che Maria di Nazareth fu una donna con una vocazione speciale: Maria, che è madre di Dio e sempre vergine, preservata dal peccato originale, dopo aver accolto l’Amore nel suo grembo, riceve la chiamata ultima e definitiva ad elevarsi e giungere presso Dio, in anima e corpo. Dunque, alla fine della sua missione di accompagnare suo figlio Gesù fino al sacrificio della Passione, ella fu assunta, chiamata in Cielo e quindi, adesso, come diciamo nella recita del Rosario, incoronata come regina del cielo e della terra.
A questo cammino di elevazione siamo chiamati tutti noi, sebbene, ovviamente, non nella stessa identica modalità di Maria. Non siamo stati chiamati a donare il corpo a Gesù, né ad essere esenti dal peccato originale. Dal canto nostro, invece, rimane la necessità di un cammino di santità, nella fede e nello sviluppo delle virtù, imitando Maria. Così, alla fine della nostra vita, anche noi saremo accolti nel grembo del segreto Trinitario, e potremo cantare “anche noi adesso viviamo eternamente”. Il nostro cantico di gloria seguirà le parole di Maria: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome!»
Cari clubbers, buona festa di Maria Santissima Assunta e buon cammino verso l’eternità insieme a lei.
Gesù dolce, Gesù amore
Fr Gabriele Giordano M. Scardocci OP
Foto di Gordon Johnson da Pixabay
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