La psicologia può avere tanti ambiti di applicazione: clinica, del lavoro, sociale, marketing. In pochi, tuttavia, cercano degli spunti psicologici per comprendere meglio la propria scelta matrimoniale. La “psicologia per sposarsi” per come la intendo io, è proprio questo: confrontarsi con le scienze psicologiche per capire se il matrimonio è la propria vera vocazione. Non solo, anche per capire se le motivazioni per sposarsi con la persona che si è scelta, sono valide.
Psicologia per sposarsi: condizioni canoniche
Prima di fare altri discorsi, soffermiamoci sulle questioni canoniche. Nel matrimonio cattolico ci sono alcuni principi fondamentali, che darò per scontati. Nel dubbio, potete approfondirli nel libro di Fra Gabriele Scardocci O.P.: “L’amicizia nuziale: il sacramento del matrimonio in Sant’Agostino e San Tommaso d’Aquino”

Pillole di psicologia per sposarsi
Tutti, chi più chi meno, fin da adolescenti abbiamo avuto le prime cotte e abbiamo pensato a un possibile partner per “stare insieme”. L’amore, infatti, è qualcosa che fa parte della natura umana. Nel prosieguo della vita siamo portati a voler stabilizzare la nostra “posizione sentimentale”. L’atteggiamento delle persone è diverso: molti rispondono a questa chiamata, altri – per i più svariati motivi – non vogliono questa responsabilità.
Ci sono però, come dice anche Silvio Rossi ne il suo “I Signori dell’Anello: Guida alla vita familiare in piccole note” motivi giusti per sposarsi e motivi sbagliati. Ne faccio qui un elenco (non esaustivo) per iniziare a riflettere:

Sposarsi può essere la scelta sbagliata se:
- Lo stai facendo per fuggire dalla tua famiglia o comunque da una vita che non ti piace;
- Pensi che sposandoti non dovrai più rendere conto a nessuno;
- Lo fai per accontentare i tuoi genitori/la tua famiglia/le aspettative sociali;
- Hai l’età per farlo (se è l’unico motivo);
- In coppia litigate spesso perché non volete donarvi all’altro/a e non si arriva mai a un punto di incontro ma ognuno “pensa per sé”;
- Non riuscite veramente a capire cosa ti piaccia di quella persona;
- Non pensi che l’altro/a sia la persona giusta per creare una famiglia;
- Non c’è attrazione fisica (o c’è solo quella);
- Non vi amate.
Sposarsi può essere la scelta giusta se:
- Lo desideri (e lo desideri con la persona con cui stai in quel momento);
- Pensi che sposandoti dovrai essere parte di una squadra che ha un progetto concreto: la felicità propria e della propria famiglia e sei disposto a fare dei sacrifici per questo scopo;
- Sai che non sposandoti potresti scontentare qualcuno, ma se non volessi farlo, non lo faresti;
- Hai l’età (mentale) adatta per farlo;
- In coppia siete disposti a sacrificarci per l’altro (e a non chiedere enormi sacrifici a vostro favore “per partito preso”);
- Sapete fare un elenco delle caratteristiche buone dell’altra persona e del perché sarebbe “quella giusta”;
- C’è attrazione (anche) fisica;
- Vi amate.
C’è anche da dire che sarebbe opportuno, per una coppia, conoscere le 5 fasi dell’amore a motivo di non spaventarsi quando si presenteranno fasi in cui l’amore “sembra finito”. Io e Fra Gabriele ne abbiamo parlato in questa diretta.
Psicologia per sposarsi: la scelta del partner
Per quanto riguarda la scelta del partner, invece, è vero che gli opposti si attraggono, ma principalmente – se stiamo parlando di essere opposti su temi importanti – quando si tratta di “relazioni tossiche” in cui qualcuno primeggia e l’altro “gli va dietro” annullandosi. Solitamente, invece, è più vero che “i simili si attraggono” (qui una fonte per approfondire) sia dal punto di vista estetico che intellettuale, di educazione ricevuta e anche di religione. Ebbene sì, pare che persone della stessa religione si attraggano maggiormente (ma non è detto che debba essere sempre così). La scelta però è condizionata anche dal contesto in cui viviamo (cioè se nel nostro paesino non ci sono persone con i capelli rossi, se non stiamo con una persona rossa, non è soltanto “per scelta”… a meno che non ci spostiamo!)
C’è però anche da dire che scegliamo inconsciamente il partner secondo i nostri schemi e modelli genitoriali/familiari, anche nel caso essi siano stati di violenza. Per un processo che si chiama “coazione a ripetere”, infatti, tendiamo a voler risolvere ciò che non è stato mai risolto ma sempre nello stesso modo in cui altri – o noi stessi – ci hanno provato. Se scegliamo sempre “partner sbagliati” specialmente se “fortemente sbagliati” potrebbe essere utile il consulto con un terapeuta che ci aiuterà a prendere coscienza del nostro schema e ad, eventualmente, cambiarlo.
Psicologia per sposarsi: quale abilità predice il successo del matrimonio?
Una cosa che dovresti sapere inoltre è che una delle qualità che predicono maggiormente il successo di un matrimonio è una tra quelle che non ti aspetteresti, ossia la “capacità di negoziazione”: maggiormente la coppia è in grado di raggiungere un accordo risolvendo i conflitti in modo che tutte le parti in gioco siano soddisfatte, maggior successo il matrimonio può avere. Non si tratta, quindi, tanto di una qualità da possedere sin dall’infanzia ma di un’abilità che può migliorare nel tempo.
Psicologia per sposarsi: il ruolo delle aspettative
Ultimo, ma non per importanza: il ruolo delle aspettative. L’approvazione o disapprovazione della rete sociale alla propria relazione può incidere sulla sua durata e anche le aspettative che noi abbiamo sul matrimonio possono incidere sul grado di soddisfazione che proveremo in esso. Inoltre, è vero che i matrimoni migliori oggi sono più soddisfacenti di quelli di un tempo, ma è anche vero che richiedono molto più impegno, perciò… forse potrebbe essere una buona idea anche quella di – nei momenti di crisi – sedersi sul divano e dirsi: ho fatto tutto quel che potevo e questo è il massimo che posso ottenere, sono felice così.

L’ha ripubblicato su chiamatelaneuro.
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