Maggio tradizionalmente è il mese dedicato a Maria e a tutte le mamme.
La Chiesa da sempre ricorda la santa madre con un mese a lei dedicato.
Quando ero piccolo, ricordo, in parrocchia partecipavo al mese mariano. Per tutto il mese di maggio ogni mattina con gli altri ragazzi della parrocchia andavamo alla preghiera e alla messa delle sette e trenta. Una volta finito tutto dopo, un po’ assonnati andavamo a scuola.
In realtà ho proseguito questa pratica devozionale fino ai primi anni di liceo.
Molto spesso mi sono domandato sul ruolo di Maria, nella vita della chiesa e anche nella mia vita personale.
È una riflessione che tutti potremmo riprende o iniziare in questi giorni.
Entrando nell’Ordine dei Predicatori, Maria nella preghiera del Rosario ancora di più ha iniziato ad accompagnare le mie giornate.
La riflessione teologica, dunque, si unisce ad una pratica della preghiera ed entrambe si alimentano, senza per questo eccedere in una percezione di Maria distorta per eccesso o per difetto.
Scartabellando fra i miei libri, periciò, ho trovato questo bellissimo inno di Sant’ Efrem.
Lo vorrei meditare brevemente con voi:
Efrem il Siro
Luogo della mistica unione Eccita le tue melodie, mia cetra, in lode di Maria vergine. Esalta e canta la storia, piena di meraviglia, della Vergine figlia di David che ha generato la Vita per il mondo. Chiunque ama, stupirà di lei, ma chi investiga, resterà silenzioso, nella confusione, perché noi non possiamo scrutare la Madre che ha generato nella sua verginità: la sua vicenda è troppo grande per essere spiegata gli investigatori non osino accostarsi a suo figlio. Questo bambino si batté con l’aspide e schiacciò l’esecrabile serpente; allora risanò Eva dal veleno che essa aveva ricevuto dal drago omicida, il quale con la sua astuzia, l’aveva gettata negli inferi «Come il monte Sinai, ti ho accolto E non sono stata bruciata dal tuo terribile fuoco; infatti tu avevi tenuto nascosto il tuo fuoco per paura che mi nuocesse, e la tua fiamma, che i serafini non possono guardare non mi bruciò.» Sebbene il suo vero nome sia prima del tempo egli è chiamato «Secondo Adamo» poiché abitò in un seno e divenne uomo dalla figlia di David senza seme né doglie. Benedetto il suo nome! Gabriele aveva apprestato una dimora per il suo Signore, quando fu inviato; e li fu mescolato il modesto e umile genere dell’umanità con il genere di Dio che è di molto superiore a tutte le passioni.
(Efrem, Soghita sulla vergine Maria 1,16)
Un inno splendido che vuole unire alla teologia e alla devozione anche i sentimenti poetici e letterari, che da sempre hanno investito la dolce ancella di Nazareth.
Qui il punto credo centrale credo che sia proprio nell’ultima strofa dell’inno che pone un contrasto fra l’umiltà di Maria e l’onnipotenza di Dio, che Efrem ci dice essere superiore a tutte le passioni.
Maria è davvero modello di umiltà per tutti noi, per credenti e uomini anche che non si riconoscono in nessuna fede. L’umiltà è valore umano e civile che permette all’uomo di mettersi in discussione, non pensarsi secondo le categorie e le mode del tempo, ma secondo un principio di riflessione seria e attenta su di sé.
Nel credente cattolico, il valore aggiunto che l’umile Maria ci offre è la bellezza dell’umiltà della fede. La fede umile cioè è quella dimensione che fa scoprire chi siamo e dove stiamo andando secondo il cammino di Dio, l’unico in grado di riempire la nostra sete di senso e la nostalgia di infinito.
In questo cammino, possiamo farci umili ed essere così humus, terreno fertile dove attecchisce la grazia: ed essere così, come Maria se non allo stesso identico modo, tempio della Parola e dello Spirito per il mondo.
In questo rovesciarsi, questo anteporre prima di tutto Dio e poi i propri desideri, è possibile vivere secondo un cammino di grandezza che ci dona gioia e soddisfazione. Più rovesciamo i moti di egoismo e allontanamento dal prossimo e da Dio, più cresciamo in umiltà e santità. Come Maria, ci rendiamo così costruttori della civiltà dell’amore vero, quello autentico, fondato sulla carità di Dio.
Fr Gabriele Scardocci OP
PS: clubbers! Attendo anche le vostre opinioni su questo bellissimo inno di Efrem. Qual è il verso che vi è piaciuto di più? Scrivetelo nei commenti qui o mandando una mail a clubtheologicum@yahoo.com
Rispondi