Filippo Neri nacque a Firenze il 21 luglio 1515. Figlio di Francesco, avvocato, e di sua moglie Lucrezia da Mosciano (morta nel 1520), Filippo crebbe con le sue due sorelle, Caterina ed Elisabetta, sotto la tutela della seconda moglie di suo padre. Già da ragazzo aveva un temperamento molto pio, frequentando spesso il convento domenicano di San Marco, dove si intratteneva con i frati e dove su influsso di questi ultimi sviluppò una particolare venerazione per la figura di Girolamo Savonarola, giustiziato a Firenze nel 1498.
A 17 anni, fu mandato dallo zio Romolo, un mercante di San Germano (oggi Cassino), con la prospettiva di apprendere il mestiere di costui. Filippo però non era molto propenso ad intraprendere l’attività di mercante, in quanto avvertiva in sé la vocazione religiosa. Al fine di rispondere alla stessa, nel 1533 partì per Roma, dove trovò ospitalità presso il suo concittadino Galeotto del Caccia. Dal 1535 al 1538 seguì i corsi di filosofia alla Sapienza e di teologia a Sant’Agostino, ottenendovi degli ottimi voti. Invece di diventare sacerdote, come ci si aspettava, Filippo abbandonò gli studi e per 13 anni seguì quella che per l’epoca era una vocazione insolita: quella di un laico, completamente autonomo, che si dedicava esclusivamente alla preghiera e all’apostolato cristiano. Meditava sui Vangeli, pregava e frequentava assiduamente le catacombe.
Nel 1548, sotto la direzione spirituale di Persiano Rosa, organizzò alcuni laici nella Confraternita della Santissima Trinità per assistere i pellegrini poveri e i convalescenti. Grazie alla stessa, riuscì a dar vita, nel 1550, all’Ospizio della Santissima Trinità. Tutta questa sua opera si svolgeva sullo sfondo di una Roma corrotta e mondana e un clero sostanzialmente indifferente, mentre nell’Europa del Nord intere nazioni avevano abbandonato la comunione col vescovo di Roma, passando alla Riforma.
Su esortazione di Padre Rosa, Filippo si convinse che il suo servizio a favore della Chiesa sarebbe stato più efficace se fosse stato ordinato sacerdote, cosa che avvenne il 23 maggio 1551. Per alcuni anni visse presso la chiesa di San Girolamo della Carità con altri sacerdoti ed esercitò un apostolato particolarmente efficace in qualità di confessore. Per l’ulteriore istruzione dei suoi penitenti organizzava, nel pomeriggio, colloqui informali, discussioni e preghiere in una stanza sopra la chiesa. Inoltre, conduceva escursioni in altre chiese, spesso con musica e pasti conviviali durante il tragitto. Questa sua infaticabile attività apostolica gli portò però anche l’ostilità di alcune frange delle gerarchie ecclesiastiche, tanto che nel 1559 il suo “Pellegrinaggio alle sette chiese” spinse il papa Paolo IV a ordinare la sospensione temporanea di tutte le sue attività
Nel frattempo, alcuni dei collaboratori più stretti di Filippo erano stati ordinati sacerdoti. Dal 1564 tutti costoro vissero come comunità nella chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, dove pregavano e mangiavano insieme (ma senza emettere alcun voto religioso), celebravano l’Eucaristia e predicavano regolarmente. Questo fu l’inizio dell’Oratorio, come è conosciuto oggi. La sua caratteristica distintiva era il popolare servizio quotidiano pomeridiano di quattro conferenze informali, intervallate da preghiere e inni in lingua italiana. Le conferenze riguardavano la vita spirituale, le Scritture, la storia della Chiesa e lo studio della vita di un santo. I famosi Annali Ecclesiastici di Cesare Baronio presero forma nelle regolari conferenze che questi teneva presso l’Oratorio.
L’ostilità di alcuni membri dell’apparato curiale verso l’opera di Filippo Neri colpì ancora una volta quest’ultimo nel 1567, quando fu riferito a Pio V che l’Oratorio era un’assemblea di eretici, dove i laici predicavano e cantavano inni in italiano. Ma l’intervento del cardinale Carlo Borromeo salvò l’Oratorio. Nel 1575 Papa Gregorio XIII, amico di Filippo, approvò formalmente la nuova “Congregazione dell’Oratorio”, un gruppo di sacerdoti che vivevano in comunità senza voti, per la preghiera e la predicazione. La piccola e fatiscente chiesa di Santa Maria in Vallicella fu donata alla Congregazione e sul luogo fu costruita una nuova grande chiesa, che ancora oggi è conosciuta come la Chiesa Nuova e costituisce la casa madre degli oratoriani. Filippo fu il primo prevosto (superiore); gli successe Baronio.
Fino alla sua morte, Filippo fu vicino a molte personalità di spicco della Chiesa del suo tempo. Tra questi Ignazio di Loyola, Camillo de Lellis, Giovanni Leonardi, Carlo Borromeo e Francesco di Sales, tutti poi riconosciuti come santi dalla Chiesa. Morì a Roma, sua città di adozione, il 26 maggio 1595.
Filippo Neri è considerato uno dei protagonisti principali della Controriforma Cattolica, in quanto come “Apostolo di Roma” fu il primo a convertire alla santità personale molti dei più influenti nel governo centrale della Chiesa. John Henry Newman avvertì il fascino della sua figura, tanto da unirsi all’Oratorio e fondarne la prima casa di lingua inglese (Birmingham). Filippo fu beatificato da Paolo V (1615) e canonizzato da Gregorio XV (12 maggio 1622). La sua memoria liturgica cade il 26 maggio.
Adriano Virgili
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