L’Era dell’Uomo Vivo.

Lc 24, 45 Allora [Gesù risorto] aprì loro la mente all’intelligenza delle Scritture e disse: 46 «Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno 47 e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48 Di questo voi siete testimoni.

 

Portai il corno alle labbra e soffiai:

‘ Childe Roland alla Torre Nera giunse. ‘

 

Ricordo di aver letto questi versi durante un tardo autunno del 2007. Fanno parte di un poemetto inglese del 1855, scritto da Robert Browning che porta il titolo proprio dell’ultimo verso. È la storia struggente e commovente di un cavaliere, Childe Roland, che inizia un viaggio verso una Torre Nera insieme ad un gruppo di altri cavalieri. Fra mille peripezie, tante sofferenze, pericoli inattesi, morti improvvise, finalmente Roland giunge alla Torre Nera. Ma poi cosa accada dopo, quale sia lo stato d’animo dell’indomito cavaliere, non sappiamo più nulla. Non sappiamo nemmeno cosa ci sia dentro questa indefinita e misteriosa Torre Nera.

Mi sembra di poter dire che questo verso è in realtà il verso di Gesù Cristo risorto rivolto ad ognuno di noi. Noi siamo la Torre Nera di Gesù.

Il viaggio di Ronald è il viaggio di Gesù verso ognuno di noi. Gesù ha vinto combattuto con la sofferenza mentale, psicologica e fisica: percosso, maltrattato, flagellato. Addossato di una croce, inizia il suo viaggio fino all’innalzamento del Golgota. Perché là sul Golgota ci siamo noi, genere umano del passato, presente e umano che attendiamo di essere liberati definitivamente. L’ultimo combattimento che Gesù affronta è quello con la morte. La morte, viene definitivamente sconfitta ed ecco allora la vittoria risolutiva: la sua resurrezione. Di questa vittoria, nostro Signore ci fa partecipi in pieno.

Abbiamo già vinto tutte le nostre battaglie, in Gesù scintillante di luce nella Resurrezione.

Spetta solo a noi entrare nella Sua Luce. Allora è possibile smettere di vivere da uomini morti, defunti, massacrati dalla cultura post moderna che ci vuole far credere che non c’è senso profondo in nulla, che ciò a cui possiamo tendere sono solo gli idoli dell’effimero: denaro, sesso libertino, potere. No, amati amici, non siamo nati per dare sfogo al provvisorio ed essere gettati nel dimenticatoio. Siamo nati, pensati, cullati e accuditi come lance scagliate verso l’eternità. Dunque, l’evento della Resurrezione segna il passo di un’era nuova: l’era in cui ognuno di noi diviene giorno dopo Uomo Vivo in Gesù Cristo. Sempre più sé stesso, gioioso, libero finalmente di amare ed essere amato, con la certezza di avere a fianco il Dio della vita.

Tanti auguri di Buona Pasqua, di cuore

Fr. Gabriele Giordano M. Scardocci OP

in Gesù dolce, Gesù Amore

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