“Io vi dichiaro: come nessuno che parli sotto l’azione dello Spirito di Dio può dire «Gesù è anàtema», così nessuno può dire «Gesù è Signore» se non sotto l’azione dello Spirito Santo”
(San Paolo, Prima lettera ai Corinzi 1,23)
Ricordo perfettamente l’ultima volta che ho navigato. Salpai dal porto di Messina per attraccare a Villa San Giovanni. Trascorsi quella mezz’oretta di navigazione sullo Stretto, scrutando il bellissimo mare siciliano dal ponte della nave. Silenziosamente, ma gradevolmente, un vento silenzioso accompagnava il viaggio: talmente silenzioso, delicato e candido, che se non me lo avesse fatto notare un altro navigatore come me, dato anche il grande caldo, probabilmente non lo avrei notato. E probabilmente, oggi, avrei pure già dimenticato quella brezza leggera che fu compagna di quel viaggio.
Questa esperienza può aiutarmi a scrivere oggi di un altro grande compagno di quel fantastico viaggio, la vita, che purtroppo viene dimenticato. Perché anche Lui, è vento dolce, leggero, candido, delicato e non irrompe violentemente nelle nostre vite. Questo Lui è lo Spirito Santo, la terza persona della Trinità, insomma Dio che purtroppo oggi sempre più viene gettato nel dimenticatoio, a cominciare da noi teologi.
Magari durante la messa ripetiamo a memoria meccanicamente il Credo e gli articoli che riguardano lo Spirito Santo senza pensare veramente in Chi stiamo confidando, e a Chi stiamo affidando la nostra quotidianità. Ma come insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica:
“Credere nello Spirito Santo significa dunque professare che lo Spirito Santo è una delle Persone della Santa Trinità, consostanziale al Padre e al Figlio, e con il Padre e il Figlio adorato e glorificato” (CCC 685)
Anche la ricerca teologia si è prefissata di riprendere la tematica inerente la terza persona della Trinità, negli ultimi cinquant’anni a questa parte, appunto con lo sviluppo di una Teologia dello Spirito Santo / Teologia Pneumatologica. Questa dimenticanza è dovuta ad una serie di fattori personali, ma anche perché il nostro Spirito ha la caratteristica di essere dotato di una grandissima umiltà. La sua è una azione silenziosa, nella nostra vita: così come Gesù si è glorificato abbassandosi sulla croce, lo Spirito Santo si glorifica abbassandosi e facendosi invisibile quando ci sostiene nel farci santi. Proprio come quel vento leggiadro invisibile, lo Spirito ci fornisce di tutti gli aiuti, ma invisibili, per scorrere sul mare della vita, nonostante le secche e le tempeste che possiamo incontrare. Umberto Tozzi e Raf, qualche anno fa, cantavano in Gente di Mare “ Al di là del mare/ c’è qualcuno che non sa niente di te”. Lo Spirito Santo, invece, ci aiuta continuamente a scoprire la bellezza del dono di noi stessi al prossimo e a Dio.
Gesù dolce, Gesù amore
Fr Gabriele Giordano M. Scardocci OP
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