Un amico d’eccezione.

Giovanni 3,5 Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. 8 Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito».

 

Qualche tempo fa ho visto il film sulla vita di Grace Kelly, interpretata da una bravissima Nicole Kidman in Grace di Monaco. La regnante monegasca, nel film, in un momento molto critico chiama in aiuto il suo direttore spirituale, padre Francis Tucker; nella figura di questo sacerdote il film mostra la presenza di una persona amica nei momenti belli e brutti, in grado di essere davvero un amico d’eccezione confortante.

A proposito di questo, trovo un legame simbolico con un tema della teologia dello Spirito Santo.

Mi viene in mente un bellissimo inno scritto nel Medio Evo, forse dall’arcivescovo di Canterbury Stefano Langton, ci dà una serie di bellissimi aggettivi che possono chiarificarci la natura dello Spirito Santo. Si intitola Veni Sancte Spiritus. C’è una strofa in particolare a cui mi riferisco:

 

“Vieni Santo Spirito […] / Nella fatica, riposo, / nella calura, riparo, / nel pianto, conforto.”

 

Questi bellissimi versi danno una interpretazione molto bella dell’azione dello Spirito Santo nella vita. È come se in queste azioni, riposarsi, ripararsi ed essere confortati, troviamo un riflesso profondo di tutta l’azione di Dio Trinità in noi: Padre, Figlio e Spirito Santo ci danno riposo, perché nelle fatiche quotidiane ed esistenziali abbiamo dei momenti di serenità. Ci donano riparo, perché innanzitutto ci donano la grazia e la protezione dagli attacchi del diavolo e delle tentazioni esterne. Infine, ci confortano quando invece abbiamo momenti di tristezza e difficoltà.

Lo Spirito Santo allora può essere invocato come incredibile forza di riposo, riparo e conforto anche e specialmente quando viene invocato nei sacramenti di guarigione – Penitenza e Unzione degli infermi – e anche nel Battesimo, perché una volta divenuti figli di Dio, possiamo vivere la nostra vita di fede nel riposo di Dio, sempre al sicuro della Sua Presenza nel nostro cammino.

Invochiamolo continuamente, senza paura di “annoiare” lo Spirito Santo, sapendo che è stato Gesù stesso, nella crocifissione ad avercelo donato, e Lui stesso ha risposto alla missione di santificarci di Pentecoste.

Gesù dolce, Gesù amore

Fr Gabriele Giordano M. Scardocci OP

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