2 Corinzi,
1, 21 È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo, […], 22 ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito Santo nei nostri cuori.
Nel periodo del liceo tutti noi abbiamo certamente preso una cotta per qualche nostra compagna di classe. Ricordo quando, a sedici anni, andai ad accompagnare un caro amico che doveva acquistare una fedina da donare alla sua fidanzata. Questo piccolo anello d’argento da portare al dito, era per loro come un sigillo, un piccolo segno del loro amore duraturo. Quella storia d’amore durò molto ma poi finì. Insieme a quella fedina che andò perduta.
A differenza di quegli anelli, sigilli materiali che poi si persero nel corso del tempo, esiste un sigillo invece indelebile, spirituale e immateriale che ci viene donato direttamente da Dio.
1121 I tre sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell’Ordine conferiscono […] un carattere sacramentale o “sigillo” in forza del quale il cristiano partecipa al sacerdozio di Cristo e fa parte della Chiesa secondo stati e funzioni diverse. Questa configurazione a Cristo e alla Chiesa, realizzata dallo Spirito, è indelebile.
Riflettiamo: fra i sette sacramenti, ne sussistono dunque tre che ci offrono un dono particolare. Il sigillo sacramentale. Con questo dono, Dio sigilla la nostra anima: essa è segnata con una sua azione divina invisibile. Dopo questa azione l’anima cambia definitivamente: nel Battesimo, il sigillo offre la remissione dei peccati e ci rende figli di Dio. Nella Cresima, il sigillo aumenta ulteriormente alla nostra vita di fede, permettendo di esser forti nella professione di fede. Nell’Ordine sacro, il sigillo muta la natura dell’ordinando che diviene egli stesso chierico della Chiesa per il servizio o l’amministrazione dei sacramenti da donare al popolo di Dio.
Una volta ricevuto il sigillo sacramentale rimane impresso nella nostra anima per sempre. Esso è indelebile appunto. Proprio in forza di questo aspetto di indelebilità ed eternità, se quei tre sacramenti sono stati amministrati in modo valido, non possono essere ripetuti.
L’aspetto più concreto e quotidiano di questo sigillo risiede nella consapevolezza che esso ci permette, fra le altre, di partecipare agli atti di culto e nel caso dell’Ordine, anche di guidarli. Dunque il Signore ci offre questo dono di poterlo incontrare nella liturgia e negli altri sacramentali. Ogni momento che viviamo con Lui, che si fa presente realmente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità nell’Eucarestia, è il momento dell’immergersi profondamente nel suo Amore.
Noi possiamo dire allora al Signore “Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio” (Cantico dei cantici 8,6) Questo è il nostro incontro fecondo e vivo con Lui: nel cuore, nell’intimo della nostra affettività, tenerezza e volontà di donarci al Signore. Nel braccio, cioè nella testimonianza quotidiana che Dio non è rinchiuso in falsi schemi mentali e culturali, ma è sempre con noi e ci abbraccia.
Gesù dolce, Gesù amore
Fr Gabriele Giordano M. Scardocci OP
Bellissima riflessione. Grazie
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