Detective di noi stessi.

Dal vangelo secondo Luca 8, 16-18

“Non c’è nulla di segreto che non si sia manifestato”

 

Ripenso ad una delle mie prime letture d’investigazione. Il Segno dei quattro di Sir Arthur Conan Doyle, una delle più belle avventure del celeberrimo Sherlock Holmes. All’inizio dell’avventura, Holmes è ingaggiato dalla signorina Morstan che vuole indagare sulla scomparsa del padre in India. E inoltre sulla identità del mittente che ogni anno le invia una perla. Holmes e Watson diventano detective e devono svelare l’identità di una persona, che come saprete quando avrete finito il libro, ha una missione particolare.

Sherlock dunque deve scoprire un segreto. Un segreto su una identità ancora non rivelata.

 

52 segno dei quattro.jpg

 

Gesù nel brano di apertura ci insegna che nessun segreto rimane nascosto. Perché Lui lo svela a noi.  Questo mostra innanzitutto la capacità di ogni uomo di conoscere e scoprire le verità più importanti, riguardanti le scienze naturali, la tecnica e ancora più importante su sé stessi e su Dio.

 

Insegna il catechismo della Chiesa Cattolica.

 

357 Essendo ad immagine di Dio, l’individuo umano ha la dignità di persona; non è soltanto qualche cosa, ma qualcuno. È capace di conoscersi, di possedersi, di liberamente donarsi e di entrare in comunione con altre persone; è chiamato, per grazia, ad un’alleanza con il suo Creatore, a dargli una risposta di fede e di amore che nessun altro può dare in sua sostituzione.

 

Dunque il mistero più grande su identità e missione di Gesù Cristo/ Logos è manifestata da Gesù stesso cioè dal Dio incarnato. Dio Dona luce e consapevolezza sul mistero grandissimo trinitario: di un Dio comunione d’amore che si offre sulla croce e nella pentecoste.

donandosi per tutta l’umanità, Gesù permette di svelare un po’ anche del mistero che siamo noi stessi. schiude Dunque Il senso profondo del nostro io della nostra vocazione e dei Carismi di cui ognuno di noi è dotato.

la manifestazione di Dio e anzitutto manifestazione del Segreto del nostro modo di amare. Mettiamoci in ascolto di Dio che parla al nostro cuore e alla nostra mente per ringraziarlo del dono che siamo e che dipendiamo continuamente da lui nel suo essere donatario eterno.

 

fr. Gabriele Giordano Maria Scardocci Op

Gesù dolce Gesù amore

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