Dal Vangelo secondo Luca
6, “ ne chiamo dodici che furono apostoli “
Le prime volte che si impara a giocare a pallone, alla scuola calcio, c’è qualcosa che viene messo subito in chiaro. Ci sono vari ruoli; ogni giocatore deve saper calciare, passare, tirare. Uno di questi, il portiere, in più deve saper parare i tiri avversari prima di tutto. L’allenatore coordina tutti i diversi ruoli, in una unica squadra. Tutti sono calciatori, con lo scopo di segnare nella porta avversaria e non ricevere goal. Ma ognuno si distingue secondo il ruolo.
Fr. Gabriele nel 2013 sul campo di calcio a 5 presso il convento di Barra, Napoli.
Questo succede innanzitutto nella Chiesa Cattolica.
Gesù ha stabilito che tutti siamo chiamati alla santità, ma secondo diversi ruoli. Tutti, siamo con – vocati, per vincere il campionato più importante: quello che ci permetterà di mettere in bacheca il trofeo della vita eterna.
Insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica:
873 Le differenze stesse che il Signore ha voluto stabilire fra le membra del suo corpo sono in funzione della sua unità e della sua missione. Infatti « c’è nella Chiesa diversità di ministeri, ma unità di missione. Gli Apostoli e i loro successori hanno avuto da Cristo l’ufficio di insegnare, santificare, reggere in suo nome e con la sua autorità. Ma i laici, resi partecipi dell’ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo, nella missione di tutto il popolo di Dio assolvono compiti propri nella Chiesa e nel mondo ».
L’apostolo è scelto da Cristo non perché più preparato di altri. Non perché più buono, o perché più disponibile: è chiamato secondo un progetto sconosciuto a lui. L’apostolo sa solo affidarsi a Cristo offrendo nel suo cammino di apostolato anche le sue debolezze, le sue fragilità e i tradimenti; c’è dunque una elezione all’inizio del cammino di apostolato di cui gli apostoli non sanno nulla. è una elezione misteriosa.
Anche noi nella nostra chiamata non sappiamo nulla. Anche noi siamo stati eletti nelle nostre vocazioni in un certo momento.
La chiamata di Gesù ha donato senso a tutta la nostra esistenza ha mostrato il significato profondo delle nostre vite chiedendo di essere suoi Apostoli. Gesù ci ha così ricordato che siamo chiamati ad un amore incondizionato: la vocazione alla vita Apostolica è amare di un amore incondizionato ed è quello a cui noi siamo chiamati. Un amore universale.
Fr Gabriele Giordano M. Scardocci OP
Gesù dolce, Gesù amore
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