Buongiorno carissimi clubbers, sono Ale, e oggi voglio parlarvi di “Little Miss Sunshine” un film del 2006 diretto da Jonathan Dayton e Valerie Faris.
La pellicola, vincitrice di 2 Premi Oscar, narra il viaggio della famiglia Hoover da Albuquerque, nel New Mexico, fino alla California, dove la piccola Olive deve partecipare ad un concorso di bellezza.
“Riappropriatevi della vostra vita e siate vincenti!”, è con questa frase che incomincia il film, un concetto che sarà il leitmotiv dell’intera pellicola.
La famiglia Hoover è quanto di più distante esista dalla famiglia modello americana, perchè sono “strani”, vivono in un mondo tutto loro e non sono belli e perfetti come la società impone.
Il viaggio di questa stramba famiglia è un po’ il viaggio che, ognuno di noi dovrebbe compiere nella propria vita, perchè è metafora del lungo tragitto verso la felicità dell’esistenza, quella gioia che nasce dalla vera accettazione di sè, dalla consapevolezza dell’ unicità di ogni singolo essere umano.
Little Miss Sunshine ci diverte perchè, grazie ad un equilibratissimo mix di serietà e follia, ci mostra la parte più vera di ogni componente della stramba famiglia Hoover, e quindi di tutti noi, che in fondo ci rispecchiamo in questo nucleo a volte politicamente scorretto ma vero, perchè fondato sull’amore vicendevole.
Nessuno può esimersi dal ridere davanti alle esilaranti battute del nonno e sfido chiunque a non affezionarsi al cupo, giovane nietzschiano Dwayne, un ragazzo che sogna di entrare all’ accademia aeronautica e che ha fatto del mutismo la sua arma per schierarsi contro un mondo che non sente appartenergli.
Ma è Olive la vera eroina della vicenda, una bambina buffa, paffutella, occhialuta, lontana mille anni luce dalle principessine dai boccoli cotonati che siamo abituati a vedere nei concorsi di bellezza. Quando la vediamo salire sul palco, lì in mezzo a tutte quelle bamboline perfette, il nostro cuore si intenerisce ed esulta, una lacrima scende sul nostro volto, perchè Olive ha capito una cosa importantissima, la sua meravigliosa, dolce unicità di figlia di Dio e con la sua innocenza fanciullesca ci ha appena insegnato una lezione importantissima: nella vita non importa essere perfetti, vincenti, il giudizio altrui non deve toccarci se basato sulla mera superficialità, quel che conta è capire che c’è un Padre che ci ama per quelli che siamo e che ci ha creati perfetti nella nostra unicità.
E allora oggi partiamo anche noi insieme alla famiglia Hoover, per mostrare a tutti la nostra gioia nel sentirci perfetti, unici, meravigliosi, figli di Dio!
Alessandra Fusco
Ottima lettura di questa storia, invita a rivedere il film
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