Di recente istituzione è la memoria obbligatoria di Maria immagine e madre della Chiesa, sebbene già Paolo VI durante il Concilio Vaticano II ne aveva riconosciuto questa caratteristica.
Maria allora ci è madre, come chiesa tutta ci protegge e ci è vicina.
Confesso che durante il picco dei contagi di coronavirus, nei mesi di marzo e aprile specialmente, ho desiderato pregare ed essere fisicamente a fianco di Maria, raffigurata nel gruppo scultoreo di Francesco Grassia, nel suo splendido Madonna con bambini, qui nel Basilica Minervitana.

Ma innanzitutto Maria ci è madre perchè innanzitutto è stata discepola. Ha voluto cioè aprire il cuore materno all’ascolto della fede, in obbedienza ad un progetto più grande, imperscrutabile ma sempre con un affidamento e un desiderio di entrare in intimità profonda con la Trinità.
Anche noi allora, cari clubbers, nelle nostre attività quotidiane, di studio, ricerca, lavoro manuale, faccende domestiche chiediamo al Signore di avere questo stesso tipo di atteggiamento mariano.
Così davvero cresceremo in virtù di fede, speranza e carità.
Fr Gabriele Giordano M. Scardocci OP
Gesù dolce, Gesù amore
Rispondi