“ Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. “
— dal vangelo secondo Matteo 11, 25 – 30.

Carissimi clubbers,
sono felice e gioioso di scrivervi oggi mentre giunge al termine questo 2020.
Qualche sera fa vedevo in televisione un monologo dell’attore Enrico Brignano su questo anno che si conclude; fra ironia e serietà, non trovava in questo anno nulla di buono. Neanche a sforzarsi.
Non sono d’accordo con Brignano. Certo. È stato un anno difficile, sofferente, complesso. Tanti malati, tanti ospedali pieni, tanti morti. Questo è innegabile. È stato l’anno della Paura Nera, riprendendo questa fortissima definizione data durante la presentazione dell’ultimo rapporto Censis sull situazione socio economica dell’Italia[1].
Le immagini che Ansa ha voluto raccogliere insieme resteranno indelebili nei nostri cuori e nelle nostre menti.
Penso a quanto ci si è stretto il cuore per i nostri ospedali, per i nostri operatori sanitari, per tutti coloro che sono morti e per gli altri rimasti in confinamento solitario per tutto quel tempo. Tutti noi abbiamo vissuto questa Esperienza di confinamento, il Lockdown.
Ma è qui che ho visto la prima cosa bella, la prima parola indelebile per cui ringraziare Dio.
La prima parola di questo anno 2020: carità. Come clubbers abbiamo fatto tanto, mentre eravamo in casa, mentre tutta l’Italia era zona rossa. Ci siamo riuniti nella Compagnia dei Figli del Tuono #figlideltuono. Abbiamo meditato, scritto, registrato video sul nostro nuovo Canale Jordanus (ricordate il primo video? 🙂 ) e fatto tanto altro ancora. Così le nostre case, improvvisamente divenute il nostro unico spazio vitale, si sono trasformate nel luogo della carità per coloro che erano negli ospedali e nelle corsie: per coloro ai quali avevamo chiesto di essere le lune di Dio. E poi lune di Dio lo siamo stati tutti.
Alla fine di quel periodo così difficile, ben 3457 clubbers si sono uniti alla Compagnia dei Figli del Tuono.



I grafici sono tratti direttamente dallo strumento analitico di WordPress.
La seconda parola di questo 2020 è comunione e per questa diciamo grazie al Signore. Perchè ci ha insegnato la virtù di fare la carità spirituale e materiale in modo comunitario. Come piccola Chiesa in cammino verso la santità, oltre la paura, oltre la tensione, oltre l’ansia, siamo stati tutti uniti: e in quegli spazi di preghiera, comunitaria e personale, il Signore ci ha voluto donare la grazia della comunione, di donarci l’uno all’altro, seppure in modo virtuale.
Solo due parole in questo 2020 di cui ringraziare?
In realtà ce ne sono tantissime, molte di più. Ogni parola che ogni clubber ha voluto donarmi, fra serio e faceto, fra momenti di tensione e serietà. Parole anche di critica distruttiva, polemica aspra, di volontà di potenza contro la dottrina di Cristo espressa dalla Chiesa. Nel bene e nel male sono le vostre parole che, nel dramma di Gesù Cristo, si sono rese azione di grazia per me. Grazie a tutti voi!
Ci tengo ad aggiungere proprio quest’ultima parola: rendimento di grazie. Ti rendo grazie Signore, in greco eucaristein da cui Eucarestia. Ti rendo grazie per tutte queste amicizie, per questo primo anno di sacerdozio vissuto in una piena emergenza mondiale. Perché il sacerdote domenicano è il ministro di Dio nell’emergenza. Penso al mio fondatore il santo padre Domenico De Guzman trovatosi a fronteggiare una pandemia di catarismo nel sud della Francia. Una pandemia di puro spiritualismo disumanizzante che annichiliva la bellezza dell’unicità della persona creata ad immagine di Dio, corpo, mente e spirito. Il catarismo distruggeva l’uomo, togliendogli ancoraggio alla realtà, alla verità e alla Chiesa. Così senza paura il santo padre Domenico si è messo a predicare.
Per questo ti rendo grazie Signore, perché sebbene in modi e tempi diversi, mi hai fatto sperimentare l’esperienza del mio santo padre fondatore. Che prima di tutto fu l’esperienza di Gesù, predicatore umile e povero, che predicò nel periodo della peggiore delle epidemie: quella della malattia dell’odio e del dominio, del peccato e della divisione da Dio. Nel Preziosissimo Corpo e Sangue di Cristo, così come fece anche San Domenico, a me Signore, hai permesso di offrire ogni giorno il mio corpo e sangue, per donare ai tanti figli, lontani nello spazio e nel tempo, il Tuo Santo e Immacolato Sacrificio.
Per il 2021? Ci attendiamo tanta paura nera ancora?
Rispondo a questa domanda, guardando ai piccoli. Perché è così che il Signore ci chiede di leggere in modo contemplativo tutte le Esperienze che lui permette.
Sono i piccoli a dirci come vivere la fede. Sempre e comunque. Perché sanno che non c’è vita di fede senza stupore. Non c’è ricerca teologica o filosofica, senza stupore. I sentieri della rinascita della fede e della chiesa italiana ripartono da questo: con lo stupore della fede.
Lo stupore dei piccoli ci aiuta; così cominciando dai piccoli che l’Italia ha vicino, anzi diremmo che culla dentro di sé, penso al piccolo stato della Repubblica di San Marino e ai suoi artisti che hanno voluto dirci cos’è per loro un sogno. Ce lo dicono in questa canzone, intitolata appunto Sogno, pubblicata due settimane fa:
Tutto il testo di questa splendida canzone meriterebbe un articolo a sé. Ma c’è un verso che dobbiamo fare nostro:
Ma lasciati sorprendere come quando da bambino / guardavi cadere la neve/ Credi in questa favola, tutto cambierà, nella notte magica ogni tuo sogno è già realtà.
Il 2021 è davvero l’anno in cui potremo vivere con stupore realizzando il sogno di Dio, in cui ciascuno di noi si realizza, nella sua bellezza e fragilità, nella sua grandezza e piccolezza: la realizzazione avviene innanzitutto portando avanti, fra le fatiche del quotidiano, la nostra vocazione alla santità. Chi nel matrimonio, chi nella vita consacrata, chi nella vita sacerdotale.
In questo nostri SI che abbiamo detto al Signore, risiede l’insieme dei sogni che si realizzano per ciascuno di noi. La realizzazione, per noi clubbers, di essere il Sogno e il Capolavoro di Dio risiede anche nel propagare e trasmettere tutte le sue splendide verità misteriche, stando con Lui nella meditazione della Scrittura o nell’Adorazione Eucaristica. Ogni clubber è piccolo predicatore virtuale e trasmette un amore più grande a chi si sente povero di Dio.
Infine un altro modo di realizzare il Sogno di Dio è valorizzando la gentilezza e la bellezza; sulla bellezza, mi piacerebbe poter scrivere qualche riflessione nel corso dell’anno. Spero di riuscire ad averne il tempo. La bellezza è il luogo da riscoprire dell’armonia trinitaria che si rende vite. La gentilezza è invece quello sguardo attento verso le miserie altrui, spirituali, materiali o morali; si fonda su uno sguardo contemplativo. Dallo sguardo contemplativo si è in grado di offrire una carezza, una preghiera o un aiuto materiale.
Ecco, questo vi auguro cari clubbers per questo anno 2021.
Impariamo ad essere carezza e parola donata da Dio in un mondo di violenza e aggressioni verbali.
Tanti auguri!
Vostro
In Gesù dolce Gesù amore
Fr Gabriele Giordano M. Scardocci OP

[1] https://www.censis.it/rapporto-annuale/54%C2%B0-rapporto-sulla-situazione-sociale-del-paese2020 invece il video della conferenza tenuta da Treu, Valerii e De Rita si può trovare qui
Foto di Markéta Machová da Pixabay
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