Buongiorno cari clubbers e benvenuti, dopo la pausa natalizia, nella mia rubrica di recensioni! Oggi vi parlerò di un film che mi ha allietata nei giorni prossimi al nuovo anno: “Odio l’estate” del regista Massimo Venier.
In questo film il mitico trio rappresentato da Aldo, Giovanni & Giacomo ritorna dopo 15 anni a lavorare con Venier e finalmente sembrano ricominciare dopo film a dir poco fallimentari, a fare ciò che gli riesce meglio: far sorridere, con la loro consueta vena malinconica, il pubblico che li ama.
Tre uomini che non si conoscono e soprattutto non hanno nulla in comune partono, con le rispettive famiglie, per andare in vacanza su un’isola della nostra bella Italia e affittano una casa, ma per un disguido informatico si trovano a dover condividere lo stesso villino.
All’inizio la convivenza non è per niente semplice, gli adulti si scontrano su ogni cosa: il preciso Giovanni non sopporta di dover dividere i suoi spazi con la sgangherata, confusionaria famiglia di Aldo e con la supponente famiglia di Giacomo.
Solo i bambini e i ragazzi vanno subito d’accordo, perché vivono ancora l’estate e le vacanze, nel modo più giusto, con spensieratezza e soprattutto senza pregiudizi di alcun genere, dimostrando molta più maturità degli adulti.
Ma le cose cambieranno presto anche per gli adulti perché, si sa, la vita quando vuole sa sorprenderci…
Devo ammettere di aver incominciato a guardare questo film con un po’ di paura nel cuore: sono stata una grande estimatrice del mitico trio di Aldo, Giovanni e Giacomo e negli ultimi tempi i loro film mi avevano sempre delusa, lasciandomi con l’amaro in bocca e tanta nostalgia nel cuore.
Mi chiedevo dove erano finiti gli attori che mi avevano regalato tante risate, durante la mia adolescenza, con i loro film e devo dire che in questa pellicola li ho ritrovati.
Sono diversi, forse un pochino meno incisivi, ma comunque sono tornati e questo è avvenuto perché hanno riportato sullo schermo ciò che il pubblico era abituato a trovare nei loro film: amicizia, risate, assoluta mancanza di gratuita volgarità.
Emblematica è la scena in cui il trio gioca la partita di pallone sulla spiaggia contro quelli dello stabilimento accanto, come non ricordare con dolce malinconia quella di “Tre uomini e una gamba”!
Il film mi ha fatta riflettere, è stato quasi epifanico per me; infatti proprio in quei giorni riflettevo sul mio non sentirmi del tutto appartenente e conforme ad un gruppo di persone che stavo frequentando, e la pellicola mi ha mostrato proprio quello di cui avevo bisogno.
Siamo noi a creare differenze, perché vittime dei nostri pregiudizi, il Signore ci ha creati fratelli, tutti uguali e tali ci dobbiamo sentire. Solo insieme possiamo trovare il vero senso della vita perchè è nella condivisione che diveniamo specchio e testimonianza della Luce di Dio.
Alessandra Fusco
Concordo completamente con la recensione del film del “trio”. Seguo da anni Aldo, Giovanni e Giacomo e ogni volta è come trovare amici che conosco da anni e, forse, trovare una parte di me stesso in ognuno di loro. Pregiudizi e steccati che si stratificano sempre più quando si invecchia ma che possono essere superati solo sentendoci, come da ragazzi, “fratelli tutti”.
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Grazie Giuseppe
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Bella recensione; non son mai riuscito a farmi piacere Aldo, Giovanni e Giacomo… buona serata! 🙂
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Anche a te
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