Maria e Giuseppe erano promessi sposi abbiamo visto. Il loro era un matrimonio assolutamente valido. Gesù è cresciuto all’interno di una famiglia.
Allo stesso tempo, sappiamo che il matrimonio è uno dei sacramenti istituiti da Gesù. Insieme all’Ordine Sacro, è un sacramento di servizio.
La fede cattolica ci insegna che :
«Il patto matrimoniale con cui l’uomo e la donna stabiliscono tra loro la comunità di tutta la vita, per sua natura ordinata al bene dei coniugi e alla procreazione e educazione della prole, tra i battezzati è stato elevato da Cristo Signore alla dignità di sacramento.» (Diritto canonico 1055), dove «L’intima comunione di vita e di amore coniugale, fondata dal Creatore e strutturata con leggi proprie, è stabilita dal patto coniugale […]. Dio stesso è l’autore del matrimonio »[1]
Dunque ogni matrimonio è un patto, una intima comunione di vita e amore coniugale, che è centrato e stabile nel Creatore. In tutta la Trinità che fonda e dona grazia e forza alle nostre famiglie, ai nostri genitori che si unirono in matrimonio donandoci la vita.
Gesù è di esempio a tutti gli sposi, per le modalità in cui ama la sua sposa, la Chiesa, cioè tutti noi.
Quello di Gesù verso la Chiesa è un amore fedele, indissolubile e fecondo.
Vediamoli brevemente tutti e tre.
Gesù ha attuato la sua fedeltà verso la Chiesa, la comunità dei credenti nel suo esercizio di predicazione, nell’ultima cena e dando la sua vita sulla croce. Fu fedel quando decise di amare “sino alla fine” (Gv 13,1).
Il Signore si lega quindi in modo indissolubile alla Chiesa, quando istituisce i sacramenti, e in particolare il sacramento dell’Eucarestia con cui si rende presente anche oggi a noi, in corpo sangue, anima e divinità.
E infine continua perciò in questo sacramento, unendosi spiritualmente all sua Chiesa nella fecondità della grazia: lo Sposo Eterno quindi continua con la chiesa a convertire e a generare tanti figli adottivi nel Battesimo, confermandoli nella Cresima, chiamandoli all’esercizio del suo Sacerdozio o nel Matrimonio, curando le ferite spirituali con la Confessione e l’Unzione degli Infermi.
Se ci pensiamo bene, rileggendo le meditazioni sono le stesse caratteristiche del patto coniugale. Agli sposi allora è il mio invito a fondare il loro amore scambievole imitando Gesù.
Per diventare segno e testimonianza di un amore vivo e autentico che si ripete giorno dopo giorno. Perchè con la grazia di Cristo, l’amore sponsale aiuta a riscoprire ogni giorno l’eccezionalità dell’altro.
Gesù dolce, Gesù Amore
fr Gabriele Giordano M. Scardocci OP
[1] Gaudium et spes, 48
Foto di Patou Ricard da Pixabay
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