La bussola d’oro. #Club Recensione

“Queste oscure materie “ è una trilogia fantasy di Philip Pullman e “La bussola d’oro” è il primo libro che la compone. Mi sono avvicinata a questo libro un pò con i piedi di piombo, come si suol dire, perchè me ne avevano parlato come di una saga dedicata ai più piccoli o comunque al massimo per adolescenti, invece mi sono dovuta presto ricredere. Con “La bussola d’oro” incominciamo ad affacciarci sul mondo in cui vive la nostra piccola protagonista, Lyra Belacqua, una dodicenne piena di vita e simpaticissima di cui non ci si può non innamorare fin dal principio: lei vive ad Oxford all’interno del Jordan College e qui si diverte in avventure rocambolesche con il suo grande amico Roger. Ma, nonostante quella con Roger sia una grande amicizia, il legame più forte, la nostra piccola Lyra lo ha con Pantalaimon, il suo daimon. Il daimon è un animale di sesso opposto al proprio che ogni persona appartenente al mondo di Lyra ha accanto a sè fin dalla nascita. Da bambini l’aspetto del daimon cambia continuamente assestandosi poi da adulti in una forma definitiva. Il rapporto dolcissimo tra Lyra e Pantalaimon mi ha commossa: è simbiotico in quanto i dolori e le gioie dell’uno vengono provate anche dall’altro e non potranno mai essere divisi, perché non sopravviverebbero. Dalla maniera in cui si parla di Pantalaimon e di tutti gli altri daimon della storia e dal profondo legame che li lega ai loro umani, non possiamo non fare un parallelo tra questi simpatici, meravigliosi animali e l’anima, lo Spirito divino che vive e guida ogni nostro passo nella vita: in pratica i daimon sono un frammento di anima che vive all’esterno di ogni personaggio. E se amate la filosofia come me, non potete non ricordare che anche Socrate ci parla del dàimon. Egli lo descrive come uno spirito guida che viene scelto dall’uomo nell’Ade prima di nascere, che lo consiglierà e lo guiderà nelle sue scelte per tutta la vita e che lo guiderà dopo la morte, nell’Oltretomba. Ma nella vita di Lyra irrompono dei nemici che, guidati dal Magisterium, vogliono dividere il daimon dai bambini… Da qui per Lyra incomincia una grande avventura che la porterà a visitare posti meravigliosi , a vedere l’Aurora Boreale, a conoscere tantissime persone con cui imparerà a crescere e grazie alle quali incomincerà a conoscere se stessa e soprattutto ad imparare una dura lezione: i fatti e soprattutto le persone non sono mai come sembrano e bisogna saper discernere con attenzione tutto quello che accade.

Questo è un libro che senza dubbio vi consiglio di leggere, è scritto in maniera magistrale, vi coinvolgerà fin dalla prima pagina e vi troverete catapultati anche voi nel mondo di Lyra. Affronterete insieme a lei i duri ghiacci del Polo, compirete emozionanti, rocambolesche corse sulla groppa di Iorek, un orso polare, solcherete i cieli a bordo di un dirigibile e soprattutto vi troverete a gioire e a soffrire insieme alla nostra eroina. Dietro una trama che ad una prima occhiata può sembrare semplicemente fantasy, composta solamente di avventure, si celano invece riflessioni molto complesse sul Male e sulla spiritualità, in particolar modo sulla connessione tra anima e corpo: si parla del peccato, del libero arbitrio e si riflette su quanto esso influisca sulla vita di ognuno e di come sia uno “strumento” attraverso il quale migliorare sé stessi e “nutrire” così il proprio daimon, in particolare chiedendo la grazia di Cristo.

 

Alessandra Fusco

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