25 «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. 26 Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te..”
— Dal vangelo secondo Giovanni, 11
Ricordo il giorno della mia ordinazione sacerdotale. Non appena fu finita la messa di ordinazione, immediatamente i sacerdoti presenti, tutti i parenti, amici e conoscenti vennero a chiedere la benedizione del novello sacerdote.
È una tradizione molto bella della fede cattolica e mi auguro che non si perda mai! 😊
In quel caso io benedicevo una persona. Ma nel testo di apertura, vediamo che Gesù è colui che benedice l’Eterno Padre perché ci sono delle cose rivelate ai piccoli. Benedice Suo Padre!
Anche il santo Padre Domenico ha benedetto il Signore, e qui penso di interpretare bene che, come Gesù, ha benedetto l’Eterno Padre.
Fr Buonvisio. frate di Piacenza ha raccontato al processo di canonizzazione di San Domenico, questo episodio di benedizione.
« Al tempo in cui egli [Fr Bonviso] fu economo del convento di Bologna e quindi spettava a lui procurare il necessario ai frati, un giorno di digiuno venne a mancare il pane in refettorio. Fra’ Domenico come al solito fece cenno perché fosse servito il pane in tavola; al che il teste lo avvertì che non ce n’era. Allora fra’ Domenico, raggiante in viso, alzando le mani lodò e benedisse il Signore. In quel medesimo istante entrarono due portando due canestri, uno di pane e l’altro di fichi». (Processo di Bologna, n. 22).
In questo bellissimo episodio, il santo padre fondatore dell’Ordine benedice Dio, cioè compie l’azione con cui si dice bene di Dio. Incredibile come si possa benedire Dio nel momento in cui non si ha nulla da mangiare! Davvero aveva talmente schiuso il suo cuore e la sua mente a Dio, che era penetrato profondamente nel mistero della Provvidenza e del Governo di Dio nelle circostanze e azioni dell’uomo.
Domenico sa che il canestro di fichi e il canestro di pane verranno dalla Provvidenza di Dio. Il fico nel racconto del primo libro dei Re, è simbolo della solidità, serenità e fecondità di Salomone durante il suo regno (1 Re, 5,5). Il pane è evidentemente un richiamo eucaristico alla presenza di Gesù.
Dunque Domenico sapeva bene che poteva benedire Dio perché a breve avrebbe ricevuto serenità e protezione dalla presenza di Dio.
Questo insegnamento è per noi molto difficile oggi. Difficilmente riusciamo a benedire Dio e a ringraziarlo per la sua Provvidenza in Anche in tempi incerti della pandemia. L’esempio di Domenico davvero ci è attuale e può essere un buon esempio per tutti noi. Sono tempi che viviamo che non capiamo: non capiamo le cause, gli effetti e le circostanze che li hanno scatenati. Non capiamo perché tanto dolore, tanto digiuno dalla presenza reale, e dai luoghi che amiamo frequentare. C’è un digiuno di libertà che il Signore ci chiede di fare, permettendo questi tempi incerti.
Proviamo a viverlo con i sentimenti di San Domenico: di benedizione e ringraziamento, perché se anche non li capiamo adesso, non li capiremo forse neanche dopo. Rimane però a noi di cogliere la cesta di fichi e il pane che ci verrà colto: di vedere cioè quali insegnamenti e quali note positive questo tempo ci ha donato.
Perché è stato ed è tempo effuso dalla grazia e dalla Provvidenza di Dio. Non è tempo sprecato.
Fr Gabriele Giordano M. Scardocci OP
Gesù dolce, Gesù amore
Grazie per questo articolo. Anche questo scritto è provvidenza. Cari saluti
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Grazie a te
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