I Dioscuri del cattolicesimo – Pensiero per i clubbers. #sacerdozio20192021

Cari clubbers!

Eccoci qui in questo 29 giugno 2021 per ringraziare il Signore per questi due anni di ordinazione presbiterale. Un altro anno trascorso insieme al piccolo virus covid19 che si è affacciato fortemente all’interno della mia vita di predicazione, sebbene io non mi sia ammalato. Almeno non ancora!  😊

Questa esperienza di Pandemia ha accompagnato anche il secondo anno di sacerdozio, certamente non come durante il lockdown del 2020, ma ringrazio Dio di aver potuto cogliere molti elementi di gioia e bellezza.

Un altro anno di predicazione digitale 🙂

Mentre ripenso a questi dodici mesi ho tante immagini e suoni che si sovrappongono nella memoria. Momenti belli, brutti, drammatici, comici, intrinsecamente riempiti dalla presenza intima del Signore. A volte sorrido a pensare questo grande mistero del sacerdozio di Cristo che è racchiuso dentro me. Sono gioioso di questo dono enorme: essere in persona Christi per donare i sacramenti, la grazia e la felicità di Cristo a chi ne ha bisogno.

Oggi però è anche il giorno della solennità dei Santi Pietro e Paolo.

Per chi è romano come me, una grandissima festa.

Cosa hanno da dire questi apostoli ancora oggi a noi?

2 Tm 4,6-8.17-18
Figlio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede.

San Paolo scrive a suo figlio spirituale Timoteo. Mentre è in attesa agli arresti domiciliari, a Roma, in una casa che oggi sarebbe nel Rione Regola.

Sono gli ultimi giorni della vita prima del martirio alle tre Fontane. San Paolo ricorda che la fede è una corsa. Un combattimento spirituale in cui dal battesimo in poi tutti siamo chiamati. Per essere testimoni del grande amore di Cristo. Per far comprendere questo usa la metafora della corsa che nel mondo greco romano era una disciplina conosciuta, poiché infatti faceva parte delle discipline delle antiche Olimpiadi.

Perciò la fede è una corsa ad ostacoli, che sono le tentazioni e le spinte dall’esterno (dal diavolo e dal mondo) a fare i peccati. Con l’aiuto di Dio, come Paolo, anche noi possiamo saltare gli ostacoli.

Infine San Pietro.

L’apostolo professa apertamente la fede trinitaria quando dice a Gesù:

Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».

Il Dio vivente: con questo nome si indica proprio il Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo. Pietro ha ricevuto una grazia speciale da parte di Dio. Per questo Gesù gli affida un incarico speciale: essere capo e guida del collegio apostolico. Riceve il potere delle Chiavi, con le quali egli è l’unico che apre e chiude il tesoro della dottrina e della fede cattolica. In comunione con gli altri apostoli. Ma con questo compito speciale.

Pietro è colui che ci trasmette il contenuto della fede, mentre Paolo ci esorta al combattimento della fede. In questi tempi di teorie gender, antipapismo militante e relativismo, le figure dei due apostoli suonano per noi come i due Dioscuri del cattolicesimo. Due apostoli che ci accompagnano in ogni momento, e intercedono per noi affinchè Dio ci doni la grazia della fede e della perseveranza.

Fr Gabriele Giordano M. Scardocci OP

Gesù dolce, Gesù amore.

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