Tempo fa ho letto l’interessantissimo articolo del mio confratello padre Bruno Esposito OP, Ricominciamo da zero? No! Allora “da tre”? No, ma da … Spunti di riflessione in occasione dell’imminente Congresso Eucaristico e per i prossimi cammini sinodali“
Questo articolo si sofferma sull’analisi della vita di Fede vista dalla prospettiva del ricominciare; ma in che senso ricominciare? Secondo padre Bruno, con esso si intende un porre di nuovo al centro Cristo, cercando di vivere una vita di Fede che, partendo dai contenuti dottrinali, specialmente vissuta e testimoniata con coerenza; tutti infatti siamo chiamati ad essere credenti coerenti e credibili e non solo esclusivamente come dei divulgatori di informazioni e di nozioni.
Su questo anche Don Giampaolo Pagano nel suo bellissimo canale Bella Prof, ha parlato del cattolicesimo non tanto quanto informazione ma come formazione, in questa bellissima catechesi sulla bibbia.
Padre Bruno perciò a livello pratico consiglia di ripartire dal Rito per il catecumenato degli adulti (RICA).
A partire da questi spunti molto belli, ho riletto con piacere il RICA e come ricordavo, ho visto che esso è diviso in tre gradini: 1 precatecumenato 2 elezione 3 battezzando
In questo cammino il catecumeno viene ammesso ad una crescita graduale della fede e perciò tramite la catechesi, uno stile di vita che diviene passo dopo passo sempre più cattolico, una parziale iniziazione alla partecipazione dei sacramenti, si forma il cristiano battezzando. Io credo che potremmo perciò così dire che il credente cattolico germoglia in tre momenti fondamentali:

Questi tre momenti non vanno considerati secondo una origine fontale piramidale ma come punti che si richiamano fra di loro in modo continuo; infatti non può esserci una mistagogia sganciata dalla contemplazione e dall’azione; come al contrario una contemplazione che non si attivi in un’azione mistagogica, e infine come un’azione che non ha fondamento nella contemplazione e nella esperienza mistagogica.
Questo schema generale può essere un modo per riscoprire sia la nostra fede quanto la nostra spiritualità domenicana: entrambe di pari passi vengono predicate e testimoniate, e si lasciano scoprire anche a chi per la prima volta si converte alla fede – perché ad esempio battezzato da adulto o convertito da altra fede; ma anche per chi sta riscoprendo e sta ricominciando un cammino di Fede cercando di viverla in modo autentico e sincero.
Su questo il Signore ci ha donato come esempio il nostro San Domenico di Guzman. Egli è testimone già tramite il suo nome Dominicus traducibile con “del Signore “. San Domenico è dunque l’uomo il consacrato, con la vocazione di far incontrare tutti col Signore. Su questo penso ad esempio al celeberrimo incontro e dialogo con l’Oste cataro, che porterà alla conversione di quest’ultimo alla fede cattolica.
Perciò senza paura ripartiamo da San Domenico, che è stato innanzitutto il credente predicatore: si è reso testimone credibile di quello che aveva studiato e pregato in precedenza.
Il santo castigliano parlava di Dio e qui incarnò la sfera della morale e dell’azione; e parlava con Dio e qui in questo ambito, in tal modo esercitò la sfera della contemplazione perciò la dottrina, e dei sacramenti e della mistagogia.
In tal modo offre non solo a noi figli di San Domenico una modalità di riscoprire la nostra fede di viverla di contemplarla, e di essere sempre più coerenti e credibili testimoni del risorto. Tutti i credenti possono così per ricominciare dalla luce della verità che Gesù diede e diffuse gli apostoli che poi andarono a predicare il suo Vangelo; questo stile Domenico lo trasse ad imitazione degli apostoli, fervorosi e coraggiosi predicatori della verità: questa imitazione è un invito per ciascuno di noi.

Cominciamo e ricominciamo la nostra vita di fede insieme in questo anno 2021 con l’entusiasmo, il coraggio e la gioia di essere apostoli digitali!
Gesù dolce, Gesù amore
Fr Gabriele Giordano M. Scardocci OP
Foto di Gerd Altmann da Pixabay
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