Dal vangelo secondo Marco:
Gesù disse ai discepoli: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’ interno e rendono impuro l’uomo».
Il beato Giordano di Sassonia (1175 – 1237) fu successore di San Domenico di Guzman alla guida dell’Ordine dei Predicatori.
Ci raccontano le cronache delle Vitae Fratrum, un giorno presentandosi per un colloquio esordì dicendo: “Maestro Giordano sono io.” Giordano fu predicatore grazioso, cioè seppe comunicare e trasmettere la grazia di Cristo, sapendo che solo tramite essa ogni domenicano poteva ridonare la purezza perduta ad ogni uomo. Giordano, teutonico di origine geografica e di tempra ma dal cuore tenero, fece propria la pagina evangelica di oggi. Nel vangelo di oggi, Gesù ci ammonisce a stare attenti a ciò che c’è al di dentro e cosa c’è nel cuore. Così siamo chiamati a purificare la mente con lo studio dei divini misteri, cosi come Giordano; inoltre purifichiamo la volontà con l’obbedienza: Giordano infatti riordinò la legislazione dell’Ordine dei Predicatori. Purifichiamo i nostri sentimenti e affetti più cari: anche Giordano intrecciò una amicizia tenerissima col caro fra Enrico e l’amata suor Diana degli Andalò, monaca domenicana.
Gesù ci ha donato la figura di Giordano di Sassonia esempio di predicatore, teologo e sacerdote: noi tutti siamo chiamati, tramite la sua testimonianza e con l’aiuto di Dio, ad amare e ad avere gli stessi sentimenti di Gesù Cristo.
fr. Gabriele Giordano M. Scardocci OP
Gesù dolce, Gesù amore