“Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te»
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.(…)
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio.”
(Luca 1, 28-31).
L’Annunciazione è l’inizio di un evento di grazia che ha cambiato per sempre le sorti dell’umanità: l’Incarnazione del Verbo. Tale avvenimento era già stato profetizzato da Isaia nell’ Antico Testamento: “Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.” Sin da questa profezia veterotestamentaria la maternità verginale di Maria è strettamente legata alla natura umana di Cristo. Per noi il solo pensare a una maternità così straordinaria è motivo di vertigine…Perché Gesù è dovuto nascere da una vergine?
Sappiamo che ciò è un dogma di fede, tuttavia è possibile ragionarci un po’ sopra grazie al Doctor Angelicus, che lungi dallo spiegare questo mistero, ci regala sempre delle osservazioni illuminanti. C’è infatti una certa corrispondenza fra la nascita verginale di Cristo in quanto uomo e la creazione di Adamo nella Genesi. Cristo assumendo la natura umana nel ventre della Vergine diventa il nuovo Adamo e “come il Corpo di Adamo fu formato senza unione sessuale, così anche il corpo di Cristo dalla Vergine”. Questa considerazione dell’Aquinate aiuta fa rendere conto di quanto l’Annunciazione sia davvero l’alba di una nuova creazione che estingue l’uomo vecchio ( Adamo) per far nascere quello nuovo in Cristo! È come se nel ventre della Vergine, grazie al suo sì, Dio ripetesse in Cristo il miracolo della creazione dell’uomo…e infatti non a caso quando ci convertiamo diciamo di essere rinati in Cristo! “Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.”( 2 Cor 5, 17)
Ecco che allora consapevoli di questo, col Natale ormai alle porte, possiamo chiedere anche noi alla Kekaritomene (ossia a Colei che è stata colmata di grazia dal Signore), Madre di Dio e nostra, di portarci misticamente nel suo grembo di mamma per essere custoditi e ricreati nella grazia! Lei che ha partorito il Salvatore ci partorirà alla Salvezza!
Rossella di Gesù
BIbliografia
Dąbrowski, Wieslaw. “Il Pensiero Mariologico Di San Tommaso d’Aquino Nei Suoi Commenti Alle Lettere Di San Paolo Apostolo.” Angelicum, vol. 79, no. 1, Pontificia Studiorum Universitas a Sancto Thomas Aquinate in Urbe, 2002, pp. 51–86.
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