“Felicità: umiltà di accettare la vita con tutto ciò che ci offre”
-Diario di Sandra, 4/6/1976-
Sandra Sabattini nasce a Riccione (RN) il 19 Agosto del 1961, all’età di 4 anni si trasferisce con i genitori a Rimini, nella canonica della parrocchia di San Girolamo, dove suo zio è parroco.
Fin dalla più tenera età Sandra mostra una grande bisogno di incontro con Dio, racconta la sua famiglia che si recava quotidianamente alla Santa Messa e la sera si addormentava sempre tenendo tra le mani un piccolo rosario, da cui non si separava mai.
Crescendo non perde mai quel desiderio di parlare con Dio, che vede come un confidente, un rifugio sicuro nei momenti difficili, in un suo scritto di quando aveva 11 anni possiamo leggere:” La mamma è il babbo mi hanno castigata, mi sento come un’anima cieca in cerca di Dio. Sto piangendo.”
A 12 anni, durante in incontro per gli adolescenti nella parrocchia in cui viveva conosce Don Oreste Benzi e la sua Comunità Papa Giovanni XXIII e ne rimane folgorata, capisce subito che quello è il suo posto, dove finalmente potrà trovare la sua strada. Si ritrova totalmente nel carisma della Comunità: seguire Gesù povero e servo che espia il peccato del mondo, nella condivisione di vita con gli ultimi.
Ed è ad essi che Sandra comincia a dedicarsi, di ritorno da una vacanza di condivisione per adolescenti disabili alla mamma dirà:” Ci siamo spezzati le ossa, ma quella è gente che io non abbandonerò mai!”. I poveri, raccontano i suoi genitori, li aveva poi nel cuore, gli donava tutto quello che aveva, se riceveva un maglione nuovo correva a donarlo a qualche bisognoso, non si limitava a dare solo il necessario ma cercava di dare sempre di più a chi si rivolgeva a lei.
Per aiutare il prossimo, ultimati gli anni del liceo, decide di iscriversi a Medicina, ma anche questo passo lo fa chiedendo a Dio di aiutarla nella decisione, perché vuole essere certa che sia quello il cammino che il Signore ha deciso per lei, alla luce della sua vocazione nell’amare e aiutare il prossimo.
Sandra è apparentemente una ragazza come tante, ha tanti dubbi, come ognuno di noi, a volte si sente “serva inutile”, ma quello che la rende meravigliosamente speciale è la sua capacità di affidarsi completamente a Dio, nelle pagine del suo diario e ascoltando le testimonianze di ogni persona che ha avuto la gioia di conoscerla, è questo che traspare: Sandra si affidava a Dio totalmente, proprio come un bambino fa con suo padre!
Il suo amore per il prossimo è infinito, dedica ogni suo momento libero ad aiutare gli altri, le estati le trascorre nelle comunità terapeutiche di Igea o di Trarivi, ma lo fa chiedendo sempre al Signore però di aiutarla a vivere tutto in purezza, senza suscitare orgoglio o vanità nel suo cuore, perché tutto avvenga sempre per amore di Dio e dei fratelli.
Ha tanti progetti per la sua vita, andare missionaria in Africa, diventare un medico per aiutare gli altri, ma questi vengono però spezzati il 29 Aprile 1984, quando un auto la travolge, mentre si sta recando, con il fidanzato, Guido, ed un suo amico ad un incontro della Comunità Papa Giovanni XXIII. Entrerà in coma e il 2 Maggio ritornerà al Padre.
Le ultime parole che Sandra scriverà nel suo diario, il 27 Aprile 1984, saranno: Non è mia questa vita che sta evolvendosi ritmata da un regolare respiro che non è mio, allietata da una serena giornata che non è mia. Non c’è nulla a questo mondo che sia tuo. Sandra, renditene conto! È tutto un dono su cui il “Donatore” può intervenire quando e come vuole. Abbi cura del regalo fattoti, rendilo più bello e pieno per quando sarà l’ora”.
Nel 2006 è iniziato il processo per la causa di beatificazione e il 24 Ottobre 2021 è stata proclamata beata da Papa Francesco.
Alessandra Fusco
Immagine S. Sabattini Licenza Creative Commons
Molto interessante! Avete un libro da consigliare per leggerne una biografia?
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