Terra Santa – Reportage per i clubbers. #terrasanta #bibbia

Durante lo scorso settembre siamo andati ad un corso archeologico in Terra Santa con un gruppo del Pontificio Istituto Biblico (PIB) guidato da un archeologo gesuita. Siamo stati accolti nel convento dei gesuiti del PIB di Gerusalemme, dove abbiamo potuto vivere una comunità meravigliosa: non si trattava soltanto degli studi, ma anche di una certa condivisione fraterna della nostra esperienza speciale in Tera Santa.

É stata veramente un’esperienza speciale: a volte ci ha sorpresi o ci ha chiamati ad affrontare la problematica del fatto che i dati archeologici non sempre coincidono col testo biblico o con la narrazione comune (la cosiddetta “vulgata”) dei diversi posti. Così abbiamo avuto la possibilità di imparare come usare correttamente i principi e dati dell’archeologia e quelli della santa Tradizione della Chiesa.

Per esempio, la tomba di Gesù: i risultati dell’archeologia ci danno la certezza che “Gesù poteva esser seppellito qui”, cioè la tomba fu probabilmente di Gesù, perché sappiamo che quella zona nell’epoca di Gesù fu una zona fuori dalle mure di Gerusalemme, che venne usata come territorio per seppellire i morti. Ma questi risultati che noi ricaviamo dalle nostre scienze non confermano al 100% il dato che quella tomba venerata nella basilica è sicuramente la tomba della Risurrezione. Dobbiamo ammettere che usando solamente i dati archeologici non possiamo arrivare ad una conclusione decisiva[1]. Ma, per favore, caro clubber non cadere in crisi di fede a causa di questo! 😊

Soprattutto perché, quando ci avviciniamo al mistero della Parola di Dio che si è incarnato fra noi, dobbiamo considerare sia i dati ricavati dalle scienze umana ed anche la santa Tradizione guidata dallo Spirito Santo. Noi che siamo nella barca della Chiesa non possiamo staccare questi due aspetti. Così parlando del Santo Sepolcro (e di tanti altri luoghi sacri) notiamo che l’archeologia offre una gran plausibilità che dobbiamo leggere insieme con la testimonianza antica della Chiesa secondo cui la tomba della resurrezione fu venerato già nei primi secoli (p. es. qui venne costruita una piccola chiesetta che durante i secoli fu anche ampliata e ricostruita come una basilica, qui facevano pellegrinaggi di cui abbiamo anche diverse memorie scritte), che poi l’imperatore Adriano fece distruggere per costruire un santuario dedicato a Venere (forse anche con il motivo di poter ostacolare il culto cristiano favorito dalla tomba). Questi dati storici accennano che questo sito fu un luogo centrale per la fede cristiana. Così leggendo insieme i dati archeologici e storici con la Tradizione veramente antica della tomba, arriviamo ad una certa certezza dell’autenticità del posto. Per cui non dobbiamo mai separare questi aspetti dei luoghi per poter leggerli solamente con l’ottica scientifica ma anche di quella della fede.

Durante il corso archeologico, abbiamo visitato tanti siti archeologici rilevanti sia per l’Antico che per il Nuovo Testamento. Così abbiamo visitato i luoghi cristiani di Gerusalemme (Santo Sepolcro, Golgota, Cenacolo etc.); Cafarnao, la città di Gesù durante il suo servizio pubblico, dove Lui alloggiava nella casa di Pietro sopra la quale fu costruita una basilica e la sinagoga dove Gesù insegnava anche se quella subì tante modifiche durante i secoli, a causa di cui solo alcuni strati si possono vedere a partire dalla stratigrafia del I sec. d.C.

Nazareth e la grotta dell’annunciazione; Betlemme e la grotta della natività e quella di San Girolamo dove lui imparasse l’ebraico per poter tradurre la Bibbia in latino.

Abbiamo visitato anche i posti dove Erode il Grande costruì palazzi e fortezze monumentali – sia a Gerusalemme come il Tempio e la fortezza d’Antonia, sia in diversi posti come Masada, Herodion, Cesarea Marittima etc. – che servivano come punti strategici per il controllo del paese, palazzi di lusso per il re e nello stesso tempo anche come palazzi “rappresentativi” nei confronti dell’Impero Romano e del popolo ebraico. La sua attività determinava fondamentalmente il contesto storico-sociale e religioso di Gesù nel I sec.

Per me è stato particolarmente interessante vedere l’architettura di Erode il Grande che rifletteva anche la sua politica, cioè esser accettato e sopportato dai romani e ottenere l’appoggio degli ebrei. Così in questi palazzi costruiti da lui troviamo uno stile di architettura romana trasformata in una forma “kosher”, cioè accettabile per gli ebrei. Per raggiungere questo risultato, nei palazzi di Erode p.es. non si usava la decorazione con figure umane o quelle di animali. Anzi a volte inserirono anche una sinagoga per gli ebrei, soltanto per ottenere la loro simpatia e piacere da cui derivava un appoggio politico da parte loro. Ovviamente in questi palazzi il modo di costruzione e i sistemi dell’acqua sono affascinanti[2] .

Poi a volte i nostri occhi si sono aperti per poter leggere diversamente i siti archeologici. Così nel caso di Qumran abbiamo anche trovato diverse spiegazioni del sito. Prima di tutto abbiamo visitato il sito stesso dove possibilmente fu un’industria di ceramica e un posto di attività commerciale che può esser verificata dei ritrovamenti archeologici (p.es. la grand’quantità delle monete e quella dei datteri, le vasche per rallentare l’acqua e ottenere l’argilla etc.). Così abbiamo considerato la possibilità che il gruppo che (forse stagionalmente) viveva a Qumran non sono strettamente legati alla comunità dietro i rotoli ritrovati nella zona del Mar Morto, che però sembra una collezione più variegato come noi pensavamo prima.

Alla fine, devo menzionare anche l’aspetto della religione in Israele e Palestina che è veramente complicato. Abbiamo incontrato dei musulmani, degli ebrei, degli ortodossi e diversi altri gruppi cristiani e quelli di altre religioni. La nostra esperienza a Terra Santa ci ha chiamati ad andare oltre alla nostra zona di comfort europeo. Qui abbiamo visto una Chiesa Cattolica (latina) in minoranza, che deve svolgere un dialogo intensivo con i rappresentanti delle altre religioni, per poter mantenere lo status quo delicato. Abbiamo esperimentato l’accoglienza da parte degli ebrei e anche i musulmani che erano disposti a parlare con noi, ma nello stesso tempo abbiamo avuto un po’ di esperienza degli scontri fra le diverse religioni, che a volte feriscono il cuore. Un’esperienza veramente prezioso per me che abbiamo visto come si festeggia il Rosh Ha-Shana e Yom Kippur in Gerusalemme.

La lista dei luoghi visitati ma non menzionati qui sembra quasi infinita (abbiamo fatto circa tre visite al giorno…) come la Samaria dove ancora offrono il sacrificio di Pasqua, i piccoli luoghi cristiani, i siti come Meghiddo, Tel Dan, Arad, Ain Karen, Be’er Sheva, Bet She’an, il posto del “Padre Nostro”, Monte degli Ulivi etc. etc. etc. Per me personalmente rimangono tanti ricordi belli sia nel contesto accademico ma anche a livello spirituale (sicuramente non scorderò mai dell’ora trascorsa nel Getsemani meditando le parole di Gesù prima della sofferenza della croce). Questo periodo impregnativo in Terra Santa con le lezioni, l’esame e le visite ai siti è veramente diventato per me una sorta di viaggio spirituale dove – come il nostro professore ha chiesto nella preghiera quotidiana della mattina – abbiamo potuto conoscere meglio la Terra del Nostro Signore (anche se c’è ancora tanto da scoprire), per amare Lui sempre meglio e servirlo dedicandoci alla Parola Divina Incarnata nella nostra storia sempre di più.

Suor Angy


[1] Così similmente la grotta della natività, la grotta dell’annunciazione a Nazareth o quella dell’annuncio glorioso degli angeli verso i pastori etc.

[2] Provate ad immaginare quanto era difficile costruire delle terme di acqua calda e fredda nel mezzo del deserto di Giuda solo per il favore del governatore; ma Erode e i suoi operai erano in grado!

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