“I delitti di Fjällbacka” – 1 (recensione) #clublibri

Buona giornata a tutti, oggi voglio parlarvi di una serie di Camilla Läckberg: “I delitti di Fjälbacka”.

In tutto la serie, per ora, è composta di 11 libri, scritti tra il 2000 e il 2023.

La storia si svolge a Fjälbacka, un villaggio svedese, realmente esistente, situato nella Municipalità di Tanum, in Svezia.

I personaggi principali sono Erica Falck e Patrick Hedström, rispettivamente una scrittrice di gialli e un poliziotto, una coppia sposata con tre splendidi bambini.

Erica è nata e cresciuta lì, in questo paese gelido d’inverno e caldissimo d’estate, un posto in cui al ghiaccio dei rigidi inverni si contrappongono poi le spiagge affollate di turisti che giungono a frotte per godere il meraviglioso sole dell’estate. Erica, nel villaggio, conosce tutti ed è anche una grande impicciona, così in ogni caso in cui indaga il marito non può fare  a meno di indagare anche a lei, a modo suo, mettendosi anche spesso nei guai e rischiando seriamente la propria vita.

Ogni libro si svolge su due piani temporali, aiutando il lettore a comprendere meglio la storia nella sua interezza, perché, proprio come nella vita reale, ogni cosa che accade affonda sempre le radici nel passato.

La serie mescola giallo e vita familiare in modo eccelso. Non si può non affezionarsi ad ogni personaggio: ad Anna, la sorella di Erica, dalla vita travagliata; a Mellberg, il capitano della stazione di polizia, un uomo sfaticato che delega sempre agli altri i compiti di indagine, per poi prendersi lui i meriti, ma anche un uomo dal grande cuore, un nonno tenero che sacrificherebbe tutto per Leo, il suo nipotino acquisito.

Ogni volume ci porta a conoscere nuovi personaggi a cui non si può fare a meno di affezionarsi, alcuni si arriva veramente a considerarli “amici di famiglia”.

Pur trattandosi di libri a tema giallo-thriller c’è in tutti i volumi un tema ricorrente: l’amore, in tutte le sue sfaccettature.

L’amore coniugale, quello tra Erica e Patrick, un amore che va oltre le differenze caratteriali, che supera tutte le difficoltà, che non mancano mai nella vita di coppia. Ma ogni cosa viene superata dalla reciproca fiducia e comprensione, è a tratti commovente leggere ed immaginare quei pochi momenti di relax che la coppia vive e trascorre con i propri figli, che amano tantissimo. Nello scorrere del tempo, vedi la famiglia crescere ed è descritto tutto così bene che ti sembra di essere anche tu lì con loro, davanti al fuoco del camino a guardare la TV mentre sorseggi la cioccolata calda, anche se è meglio evitare di accompagnare la bevanda con le aringhe, come invece ama fare Patrick…

L’amore tra sorelle, quello tra Erica ed Anna, un amore che quest’ultima considera a volte anche troppo soffocante, ma che è specchio di un’infanzia difficile.

E l’amore invece apparentemente mancante da parte della mamma Elsy nei confronti delle due sorelle, ma che, come si scoprirà nel quinto libro della serie (“Il bambino dimenticato”), è invece anch’esso frutto di una grande tragedia che ha colpito la giovane ragazza, trasformandola in una madre anaffettiva.

L’amore, nei “Delitti di Fjälbacka” non è mai presentato dall’autrice in maniera scontata: è strumento attraverso cui comprendere ciò che circonda ogni persona, per arrivare alla redenzione e al perdono, unica meta a cui si dovrebbe aspirare, in quanto figli di un Padre misericordioso.

Finora abbiamo parlato di amore, ma non c’è solo questo, in questa splendida serie, vi è anche la sua esatta contrapposizione: il male.

Ma di questo parleremo nel prossimo articolo…

Alessandra Fusco

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