Dalla preghiera Eucaristica IV
Noi ti lodiamo, Padre santo, per la tua grandezza: / tu hai fatto ogni cosa con sapienza e amore. / A tua immagine hai formato l’uomo, / alle sue mani operose hai affidato l’universo perché nell’obbedienza a te, suo creatore, / esercitasse il dominio su tutto il creato.
Non so quanto ho faticato per memorizzare le tabelline. O ancora di più, a memorizzare i verbi ebraici in tempi più recenti. In entrambi i casi ho avuto dei bravi insegnanti. Memorizzare i concetti è sempre stata una impresa. Però poi, una volta scolpiti nella mente, difficilmente li ho dimenticati.
Per ricordare le cose importanti della fede, quelle essenziali, ci aiuta la liturgia: tramite essa le viviamo.
Iniziamo oggi un insieme di meditazioni a partire dal testo della preghiera Eucaristica IV. Ho scelto di celebrare per la prima volta l’Eucarestia con questa preghiera per molteplici motivi. Pur amando la prima preghiera eucaristica, l’antichissimo Canone Romano, ho deciso di iniziare l’esperienza della messa con questa preghiera di composizione più recente. Composta e inserita nel Messale Romano dopo la riforma liturgica di Paolo VI, appena ne ho letto il testo ha assunto un valore affettivo per me.
Come vedremo infatti nel corso di queste meditazioni, il testo è composto come un piccolo riassunto di tutta la storia della salvezza. La liturgia eucaristica, che è fonte e culmine della vita cristiana, diviene così un esercizio di memoria. Un ricordare tutto ciò che è il Signore ha insegnato e gli apostoli hanno trasmesso ai loro successori e fino ad oggi.
Nella sezione di oggi leggiamo e meditiamo un po’ su noi stessi. Il testo si rivolge all’Eterno Padre, e inizia una lode alla grandezza. La Sua grandezza si è infatti manifestata nella creazione dell’uomo: di noi stessi che abbiamo il grande dono e la responsabilità di essere immagine di Dio. Il richiamo alle mani operose inoltre offre l’idea dell’uomo che collabora all’opera della creazione in tanti modi. Ci è stato dunque affidato il dominio del creato: oltre alla custodia di esso, con l’attenzione all’ambiente e a evitare l’inquinamento, mi sembra introduca una riflessione sul lavoro. L’impiego che ognuno ha, certamente ha il fine di sostentare noi e i nostri cari. Così partecipiamo al Bene Comune.
Il livello più profondo, scritto in questo passaggio, è che l’uomo nel lavoro è immagine di Dio. Dio stesso ha “lavorato”, nella creazione. Ha impiegato qualcosa di sé stesso ad un altro. Ci ha donato la vita e la libertà. Noi con il lavoro esprimiamo questa dedizione operosa con cui il Signore ci ha amato sin da sempre. Sappiamo valorizzare dunque il lavoro, senza renderlo un idolo, ma comprendendone il profondo significato.
L’opera più importante di Dio siamo noi: rendiamoci piccoli capolavori di Dio anche oggi, sul nostro posto di lavoro.
Fr. Gabriele Giordano M. Scardocci OP
Gesù dolce Gesù amore.
Amen. Bella meditazione, Gabriele, grazie! 🙂
"Mi piace""Mi piace"