Caterina da Siena e la vita religiosa femminile. Un percorso domenicano. #clubcultura #spiritualitàdomenicana

In questi giorni ho letto il volume Aa.vv Caterina da Siena e la vita religiosa femminile. un percorso domenicano, a cura di P. Piatti, Quaderni del Centro Internazionale di studi cateriniani, Campisano editore, Roma, 2020.

Credo sia davvero un bel libro a tema storico spirituale, consigliato per tutti i clubbers e amanti della figura di S. Caterina da Siena.  Il testo è diviso in 18 articoli scritti da vari autori concentrati su un unico tema centrale: l’esperienza di Santa Caterina da Siena in un ordine religioso di donne non claustrali.

Prenderò in considerazione esclusivamente alcuni articoli, anche se onestamente mi dispiace: erano davvero tutti belli e ottimi per approfondire.

Innanzitutto l’articolo di Giulia Barone, Caterina o la liberazione della parola parte con dei dati di fatto: descrive cioè delle donne che sono stati predicatrici o veicolo di conversione nella storia ad esempio: Clodovinda moglie del re longobardo Alboino e Teodolinda moglie di re Agilulfo, le cosiddette principesse sovrane. Successivamente Barone descrive le Badesse, specialmente in ambito inglese: queste monache che furono anche guide di vescovi ed i monaci maschi come ad esempio Hilda, Leoba, Ildegarda (di cui faremo o abbiamo fatto una bellissima diretta sul nostro canale Jordanus). Dal XIII secolo inoltre l’Italia vede l’attività delle religiose e in particolare di Santa Caterina che operò nell’ordine delle Mantellate di San Domenico, anche dette le penitenti. La santa senese, secondo Barone, fu davvero nel suo epistolario e nel dialogo della Divina Provvidenza predicatrice; infatti Caterina era in grado di ottenere il pentimento di peccatori incalliti per riportare pace fra le famiglie, in conflitto nelle città.

Infine ci riporta la testimonianza dei frati e degli uomini da lei guidati i quali testimoniano hanno  il ruolo della Santa Senese quale Guida verso la salvezza e perciò da loro definita la loro mamma.

Pierantonio Piatti in Ascesi monastica e vita religiosa in Caterina descrive lo status di Caterina quale religiosa come terziaria Domenicana libera cioè dalle limina, le mura claustrali ma comunque improntata ad una Libertas evangelica. La sequela Christi è il depositum disseminato in tutte le opere di Caterina e la santa non ne produce un Trattato unico. Il servizio divino secondo Caterina sorge dal battesimo ed è perciò una chiamata universale di tutto il popolo di Dio e non solo dei religiosi e del clero. Tutti sono chiamati a Cristificarsi con l’aiuto dell’Eucarestia; in gergo tecnico questo essere come Gesù, è chiamata la cristomimesi e ciò è avvenuto anche per la consacrazione di Caterina. Infine secondo Piatti le esortazioni cateriniane sono influenzate dal monachesimo antico di impronta Agostiniana in particolare da William Fleete, che fu direttore spirituale di Caterina per circa 7 anni. Caterina propose una disciplina ascetica perciò anche agli uomini sposati, data l’universale chiamata alla consacrazione di tutti i battezzati, scrive infatti infine Piatti “la mistica penitente di Siena fa di ciascun Cristiano un Chiostro attraverso la Consacrazione della creatura nuova, che in ogni luogo trova l’orazione perché sempre porta con sé il luogo dove Dio abita per grazia e “dove noi dobbiamo orare cioè la casa dell’anima nostra”.

Alessandra Bartolomei Romagnoli in Caterina da Siena, maestra spirituale: le lettere alle donne ricostruisce analiticamente la storia di Caterina che diviene mantellata nel 1363:  ed entra nell’ordine della Penitenza, il quale era stato ideato da San Domenico, ma approvato in modo definitivo con il generale domenicano De Zamora e approvato poi definitivamente dal Papa Onorio Iv. Tutto questo è raccontato dal Beato Raimondo da Capua nella “ Leggenda Major”, in cui si parla appunto della vita di Santa Caterina. Secondo Bartolomei Romagnoli è necessario ribadire un legame fra i frati e le donne quale costitutivo proprio dell’Ordine dei Frati Predicatori, i frati trovano nell’ amicizia femminile “le epifanie luminose delle verità della fede Cristiana chiuse”(p.134); i frati questo trovarono nella amicizia femminile come nel caso di Giordano Di Sassonia e la beata Diana degli Andalò. Quindi i contenuti della fede Cattolica da andare a predicare venivano allora pregati e condivisi con la donna che, dunque, si fa portatrice di verità e di grazia per il frate domenicano. Questo vale anche per Fra Caterina, come la chiama scherzosamente Bartolomei Romagnoli, fonte di predicazione dei frati. Caterina rimane tomista con un saldo occhio dell’intelletto e consiglia alle sue figlie come elemento di discernimento la cella del conoscimento di sé e di Dio. Per comprendere dunque cosa fare nella vita spirituale è necessario conoscersi e cercare di comprendere la volontà di Dio, questo è il tratto specifico della spiritualità cateriniana Inoltre l’obbedienza ad ogni creatura per Caterina è nella spoliazione della propria volontà e accoglienza della volontà di Dio per cui si giunge  ad obbedire non solo al Papa, al proprio Priore e al Vescovo ma a tutte le creature che ci indicano qual è il cammino da fare con Dio; e infine secondo la Bartolomei Romagnoli Caterina vive il matrimonio mistico con Cristo sulla croce quindi utilizzando un linguaggio staurologico e non sponsale come tipico del Cantico dei Cantici e di altre mistiche del suo tempo. Per Caterina l’unione con la croce di Cristo dà dei frutti che la croce inaspettatamente fa sorgere anche in Caterina e come scrive la santa Senese i frutti sono il mangiare e partorire anime al cospetto di Dio. Chiudo con un articolo artistico di Diega Giunta intitolato L’esemplarità di Caterina da Siena e l’arte figurativa.

 Queste immagini ci accompagnino e ci incoraggino per provare a vivere una vita di Fede immersa nel prezioso Suo sangue, in cui ognuno di noi è chiamato a dire ogni giorno con Caterina: “Gesù sei tu il mio dolce, sei tu il mio amore”.

Fr Gabriele Giordano M. Scardocci OP

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