Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù cominciò a dire alla folla riguardo a Giovanni: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento?E allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano vesti sontuose e vivono nella lussuria stanno nei palazzi dei re.Allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: Ecco io mando davanti a te il mio messaggero, egli preparerà la via davanti a te.Io vi dico, tra i nati di donna non c’è nessuno più grande di Giovanni, e il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. Tutto il popolo che lo ha ascoltato, e anche i pubblicani, hanno riconosciuto la giustizia di Dio ricevendo il battesimo di Giovanni. Ma i farisei e i dottori della legge non facendosi battezzare da lui hanno reso vano per loro il disegno di Dio.
Vangelo secondo Luca 7, 24-40
Poco prima Giovanni, già incarcerato da Erode, aveva mandato due suoi discepoli a chiedere a Gesù: “Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?” (Lc 7:20). La prima volta che ho letto questo capitolo mi sono chiesto: Giovanni dubita in cuor suo che Gesù sia il Messia definitivo, oppure in cuor suo non ha diffidenze ma invia i discepoli perché erano quelli a scocciarlo con i propri dubbi?
(della serie, “aho ragà mobbasta, se non credete a me andate a chiedere a lui!”… eh, questi discepoli, quanto fanno penare!)
Umilmente confesso di ignorare se la scienza teologica abbia dato una risposta univoca a questa domanda. La prima ipotesi non mi scandalizzerebbe perché Giovanni, pur essendo il più grande santo prossimo a Cristo (Maria è in un discorso a parte), è pur sempre un uomo dunque peccatore. Questo darebbe ulteriore significato all’elogio di Giovanni qui fatto da Gesù, con il doppio comparativo:
altri nati di donna < Giovanni < il più piccolo nel regno dei cieli
che da un lato mi fa sentire piccolo, stando nel primo termine in mezzo a tutta l’umanità con tutto il campionario di vizi e difetti; eh però dall’altro lato, con la speranza di arrivare in cielo, fosse pure arrivare ad essere il più piccolo nel regno dei cieli (a me va bene tutto eh? Mi basta arrivare in paradiso, poi datemi pure la stanza sotto le scale di fronte ai bagni…), uno si ferma un attimo e pensa che è comunque “più grande” di come era Giovanni quando viveva sulla terra. Roba pesante insomma.
Nel qui e ora presente, la santità non è la perfezione 100% (quella ci aspetta in cielo), è una via da percorrere. Fatta anche di errori e cadute.
Se ricordiamo questo, nessun errore può deprimerci, da ogni caduta possiamo rialzarci. C’è speranza per tutti! Anche per i pubblicani, ché pure loro hanno ricevuto il battesimo di Giovanni.
Perfino per i farisei e i dottori della legge poteva esserci speranza, perché Dio un disegno di salvezza lo aveva anche per loro; ma sono loro che lo hanno vanificato, rifiutando e il Battista e il Cristo.
Signore, dammi la grazia di accettare e non vanificare il battesimo che ho immeritatamente ricevuto, così da arrivare infine a meritare il mio posticino nel regno dei cieli!
Anche piccolo, eh. Mi va bene tutto, anche la stanza sotto le scale di fronte ai bagni…
Claudio Sir Cliges Menghini